“Aldo Moro: la verità negata” secondo Gero Grassi

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La persona concepita come un universo, con questa metafora si apre e si chiude il libro di Gero Grassi dal titolo: “Aldo Moro: la verità negata” (Centro Stampa, Terlizzi Bari ,pagg. 248) Un’affermazione coniata dal grande Statista Aldo Moro, scomparso circa 42 anni fa al quale è dedicato il volume. L’autore ha al suo attivo 53 testi, molti dei quali riferiti alla storia del presidente della Democrazia Cristiana.

Moroteo della prima ora, lo scrittore, ex deputato, a capo della sua cittadina, Terlizzi, nel 1990, Funzionario in Servizio alla Presidenza del Consiglio Regionale della Puglia nella Sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale, consacra con questo scritto alle generazioni future l’esempio del grande politico pugliese. In particolare consegna ai lettori il ritratto dell’uomo, sconosciuto e spesso osannato particolarmente dopo la sua ingiusta dipartita.

L’opera letteraria reca in sé scritti inediti di Giulio Andreotti, Alberto Franceschini e Leonardo Sciascia. L’assioma che caratterizza la personalità  morotea nella sua statura di intellettuale è “la persona prima di tutto”, che riecheggia l’assunto del pensiero psicologico rogersiano “il cliente al centro”, in cui c’è spazio appunto per una visione umanistica dell’uomo, nella sua propensione affettiva verso sé e gli altri. Quindi Gero Grassi compendia nella sua totalità ogni dimensione della vita di Aldo Moro, professore, educatore e politico.

E i tributi al parlamentare narratore sono giunti e arrivano da ogni dove. Ciò che ripaga il suo sostenitore è l’intendimento del giornalista e scrittore di proseguire e portare avanti nello studio il fedele corso del destino di Aldo Moro, continuato in questo libro, condiviso da iniziati, da neofiti, da coloro che lo hanno conosciuto e amato e da quanti si apprestano a studiare i risvolti del caso, facendo attenzione ai filtri che il passare di bocca in bocca ha potuto distorcere. La simpatia per il leader pugliese è tale e riconosciuta anche da orientamenti   politici avversi, tant’è nota la valenza delle sue idee innovatrici, destinate a rimanere negli archivi e nelle librerie di privilegiati conoscitori.

Il libro è presente a titolo gratuito negli istituti scolastici, nelle biblioteche, nelle associazioni culturali e nei Comuni. Inoltre, rimarca l’autore, che studenti universitari a Roma, Perugia, Napoli e Bari si sono laureati con tesi sul famoso politico e accademico e altrettanti stanno per farlo. Leggendo il testo si percepisce la convinzione del Grassi che,  a suo parere, la verità non è relativa ma assoluta e documentabile e che una vita così attraente come quella indagata non può rimanere nel mistero. Il fatto di aver allargato la sua strategia politica iniziata e seguita da questo famoso tra i fondatori della DC al Medio Oriente ha conquistato il plauso generale, definendo il suo alto profilo nell’abbraccio della religione cristiana.

Tuttavia di certo rimane un interrogativo, come è stata nel post-Moro la condizione socio-politica si sa, ma non si saprà mai come sarebbe stato se Egli fosse stato vivo. E così sono descritti i 55 giorni di prigionia di Aldo Moro fino al suo tragico epilogo.

Chi fruirà di questo manoscritto sfiderà chiunque a sostenere che un altro resoconto sarà elaborato con maggior dovizia di dettagli. Grassi snocciola dati, affermazioni, nomi di testimoni in questo spaccato di storia eletto che passerà alla grande Storia del Millennio scorso. Più che con emozione con un immenso sentimento di ardore, Grassi rende un servizio e “regala” a coloro che sono inclini ad interpretare il senso ed il non senso dei fatti succeduti allo statista di Maglie e in special modo a quanti sapranno valutare questo gioiellino della storia locale, italiana, estesa al panorama internazionale da come risulta ai nostri giorni.