Uomo è bello

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“Homo Homini deus”. “L’uomo è dio per l’altro uomo”. Lo era e così rimane per Baruch Spinoza. Una visione pantestica o deistica del reale, una medicina vista in questi tempi di diffusa scomunica e ateismo. L’uomo occupa lo spazio e lo riempie di molteplicità di assoluto, di amore per il potere. Non tutti però credono che lo scettro spetti esclusivamente al loro genere, e tali li consideriamo al di fuori del quadro  del presente studio.

In questa sede ci occupiamo dell’uomo animato da sentimenti di potere  buono, innocuo, di senso di reciprocità e dell’onore inteso come l’onorare il diritto che gli è stato conferito da una cultura millenaria. Le statue rappresentanti la corporeità armoniosa ad esempio il David di Michelangelo, sono modelli di perfezione di altissima arte che immortala l’essere nelle sue eleganti fattezze. E poi l’uomo soffre seriamente, in silenzio, ignaro dei vuoti che prontamente avverte invece il genere femminile. Ma senza dare attributi di valore, qualcuno ha detto che “l’ignoranza è fonte di felicità”. Ignorare in tal caso non significa assenza di cultura ma estraneità nel percepire delle sensazioni che a questo punto dobbiamo dire che riconoscono l’appartenenza solitamente ad un sesso, l’altro. E poi lo dicono le Sacre Scritture che l’eccessiva curiosità ha una matrice diabolica. “Uomo è bello”, un uomo perbene lascia intendere il suo grado di approvazione per le scelte operate dalla persona con cui è in interazione e se non lo è candidamente l’avverte. E se ama veramente riuscirà a farlo recepire all’altra parte. Ed è generalmente generoso nel dimostrare anche materialmente quanto l’altra persona è importante per lui. Usa un tono caldo della voce e ascolta di rimando.

Perché, diciamo, in senso pittoresco, “cuore tenero nascosto in un guscio duro”. Donne preparate le vostre conserve.