Lecce, inaugurata a Borgo S. Nicola la nuova sala che accoglierà i figli minori dei detenuti

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I colori della libertà e della bellezza a far da cornice al diritto alla paternità

Lecce – Con una cerimonia semplice ma suggestiva è stata inaugurata stamattina la nuova Sala polivalente della Casa circondariale di Borgo San Nicola. Da oggi in avanti verrà utilizzata come spazio destinato all’incontro tra i papà detenuti e i figli minori. Nell’ambito delle attività di Alternanza scuola-lavoro, infatti, gli alunni della 3F guidati da Enzo De Giorgi, docente di Arti figurative e tutor interno, hanno progettato e realizzato il restyling di una sala all’interno del carcere leccese che fino a poco tempo fa era aula scolastica e che ora diverrà il luogo nel quale anche i detenuti potranno esercitare il ruolo di padri in un ambiente non grigio e triste ma colorato e vivace. Otto grandi pannelli decorati attraverso la tecnica dell’idropittura su tavola, da questa mattina, fanno bella mostra di sé riproducendo per 20 metri di perimetro della sala, immagini e colori che richiamano il senso della libertà, della natura, della bellezza in senso lato. Un dono del Liceo Artistico di Lecce all’Istituto di pena salentino. Ma soprattutto un’esperienza formativa unica e dall’alto valore sociale.

Lo ha sottolineato il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba: “E’ la seconda volta – ha detto il Rappresentante del Governo – in un mese che torno qui a Borgo San Nicola. E anche in questa occasione per partecipare a un incontro che sottolinea quanto sia cresciuto negli ultimi anni il rapporto tra questo luogo e il territorio. L’iniziativa merita il plauso e l’ammirazione non solo perché rappresenta l’ulteriore segnale di un’apertura verso l’esterno ma perché si manifesta come prezioso momento di crescita per i ragazzi che da questa esperienza potranno attingere valori essenziali per la costruzione del proprio avvenire”.

A fare gli onori di casa, la dott.ssa Patrizia Andrianello, vice direttore della Casa circondariale di Borgo San Nicola. “La gratitudine va soprattutto a questi ragazzi del Liceo ‘Ciardo-Pellegrino’ che si sono misurati con un’esperienza nuova e a tratti dura. Il contatto con il carcere non è mai piacevole. Le persone che ci vivono sono ristrette in una condizione che limita la libertà e la vita stessa. Riallacciare i legami con il mondo fuori, con i propri figli, grazie anche alla bellezza di queste opere aiuterà ciascuno di loro a non spegnere mai il lume della speranza”.

Partner del progetto di Alternanza scuola-lavoro è stato anche il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Lecce con il quale il Liceo Artistico ha sottoscritto una convenzione che non prevedeva soltanto l’attività laboratoriale ma anche una serie di incontri sui temi della legalità e della cittadinanza attiva tenuti a scuola dall’avv. Marcello Rizzo, tutor esterno del progetto. “È con grande orgoglio – ha spiegato l’avv. Ornella Rotino, presidente del Comitato – che oggi inauguriamo questa sala. Il Comitato solitamente a difesa delle pari opportunità in chiave femminile, oggi è qui per dare un’opportunità nuova a tanti uomini ospiti di questo Istituto: il diritto ad esercitare la propria genitorialità”.

Soddisfatta la dirigente scolastica del Liceo Artistico “Ciardo-Pellegrino”, Tiziana Paola Rucco: “Ringrazio il signor Prefetto per averci onorato della sua partecipazione a questo eevento così sigificativo – ha sottolineto la preside del “Ciardo-Pellegrino” –. È il segno della presenza delle Istituzioni nei processi di istruzione e formazione degli uomini e delle donne di domani che hanno come protagonisti principali gli istituti scolastici. Ho visto questi ragazzi – ha proseguito la Rucco – lavorare sodo con impegno e tanta motivazione. È compito della scuola formare i cittadini e la cultura del lavoro aiuta molto specie se lo scopo è nobile come questo: diventare in qualche modo ‘complici’ dell’incontro tra le persone, tra un papà e un figlio privato della sua presenza costante ci riempie di gioia e ci spinge a continuare sempre con maggiore impegno nella strada intrapresa. Ringraziare i ragazi della 3F è il minimo che posso fare come dirigente. Incoraggiarli e invitarli a continuare su questa strada è il mio compito principale come educatore”.

Al termine dell’incontro uno dei detenuti del gruppo che dall’interno del carcere ha collaborato al restyling della sala, presente al gran completo alla cerimonia, ha voluto ringraziare la scuola: “Grazie. Ci avete aiutati a comprendere ancora una volta che qualcuno ci pensa, che qualcuno si ricorda di noi, che il mondo che è fuori non ci ha dimenticati”.