Uno spazio espositivo per accogliere le opere di Fernando Macchia, l’artista salentino lancia un appello per il suo Salento in miniatura

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Opere lignee di Fernando MacchiaVeglie (Le) – Uno spazio espositivo dove poter raggruppare e mettere in mostra le sue opere più belle, questo l’appello che l’artista salentino Fernando Macchia ha deciso di lanciare ad enti pubblici e privati, associazioni culturali  e a chiunque si interessi dell’ambito artistico, con l’intento di preservare e valorizzare la sua arte.

Dopo una lunga carriera passata a intagliare pregiati pezzi di legno da cui hanno preso vita miniature di noti monumenti artistici, Macchia vorrebbe realizzare il sogno di vedere i suoi lavori, per ora dislocati in diversi spazi espositivi, in un’unica sede, magari a Lecce, dove sarebbero a disposizione dei suoi cittadini e dei tanti turisti che resterebbero sicuramente colpiti e affascinati nell’ammirare in una sola location i più bei monumenti del Salento.

Fernando Macchia è infatti conosciuto per aver saputo riprodurre con eccelsa maestria gli edifici artistici che popolano l’Italia, in particolare il territorio salentino. Miniature lavorate e rifinite nei minimi particolari, che mostrano un’attenzione per i dettagli e un’abilità non indifferenti.

Macchia ha origini salentine, nasce infatti a Copertino (Le) il 15 Febbraio 1945 e, sin da ragazzino, sente l’esigenza di esprimere il suo estro realizzando piccole creazioni artistiche. Nonostante dimostri un enorme talento, si rende conto, sin da subito, che non può vivere della sua arte e intraprende la carriera militare in aeronautica, lavorando 30 anni presso l’aeroporto di Galatina. È impossibile per lui abbandonare il suo sogno e continua a coltivare la propria passione nel tempo libero, dando forma a opere meravigliose e sempre più complesse. Apprende segreti e tecniche della lavorazione del legno da autodidatta, senza aver mai frequentato corsi formativi o botteghe d’artigianato. Predilige il legno d’Acero e Mogano per i suoi manufatti che richiedono mesi o addirittura anni di lavoro: per ricreare il Duomo di Lecce ha impiegato 7 anni, ci sono voluti invece 9 anni per il Duomo di Milano.

Le sue opere sono sparse in diversi siti della provincia di Lecce e spesso collocate nel monumento di cui riproducono le fattezze. Si possono ammirare nel Castello Carlo V a Lecce, nei Castelli di Acaya e di Copertino, nella vecchia sede del Comune di Veglie o in altri luoghi distribuiti sul territorio provinciale. Ora l’appello del suo creatore, che spera vivamente che possa essere accolto da qualcuno in grado soddisfarlo concretamente e che possa occuparsi del suo  ‘Salento in miniatura’.