“Salento fuoco e fumo”: il cantante dei Sud Sound System “Nandu Popu” presenta il suo romanzo nella sua Trepuzzi.

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Copertina libro Nando PopuTrepuzzi (Le) – Negli occhi il carisma di sempre, nelle parole l’orgoglio per la sua amata terra, e nelle pagine del suo libro la rabbia che diventa voglia di reagire, di rinascere, di ritornare protagonisti di una storia che ci appartiene. Così il cantante del gruppo di fama internazionale Sud Sound System, Fernando Blasi, in arte Nandu Popu, è stato protagonista di un incontro culturale organizzato nel tardo pomeriggio di ieri presso la libreria Fanny di Trepuzzi.

Idolo delle giovani generazioni, può essere considerato a buon titolo uno dei pionieri del raggamuffin italiano, sperimentatore (insieme al suo gruppo) di ritmi salento-giamaicani e vortici melodici in grado di fondere in maniera  sorprendente  ballate, pizzica e dialetto. Ma Fernando non è solo questo: si, perché lui ama “cantarne quattro” anche quando scende dal palco, anche quando con la sua amata bicicletta si imbatte nei resti ormai avvelenati delle nostre radici contadine, anche quando persino una pedalata nella sua Trepuzzi può trasformarsi in una pugnalata al cuore ed ai polmoni.

Nando PopuNasce da qui il suo libro “Salento fuoco e fumo” (Laterza editore), un collage di storie d’amore e di coraggio, una raccolta di esperienze di vita dal sentore nostalgico, un racconto in cui passato e presente si intrecciano tra speranza e disillusione, tra crisi e intramontabile voglia di ritornare alla vita, quella vera.

Cantante e autore, ambientalista, spettatore curioso di un Salento che diventa terra del rimorso, del malessere sociale, della delega al politico di turno: a questo Nando dice “no” e invita tutti a farlo.
«20 anni fa quando si acquistava un’auto – racconta Fernando – non si pensava per nulla a quanto avrebbe consumato. Oggi è l’interesse fondamentale. Vogliamo parlare dell’alimentazione? Quanti di noi sono diventati vegetariani per reazione-disperazione a quest’inquinamento globale? Il cambiamento è ormai mosso da esigenze concrete, e non da ideologie! Ormai sembra che per le ideologie non ci sia più spazio». Poi, non proprio da buon vegetariano, Nando prosegue mettendo molta, troppa, carne a cuocere in un travolgente duetto-dialogo  con il moderatore,nonché precedente sindaco di Trepuzzi, Cosimo Valzano:  si passa così dalla questione meridionale e la vicenda dell’Ilva di Taranto, all’ingiustificato taglio degli ulivi salentini affetti dalla fantomatica “xylella fastidiosa”, alla riflessione sulla necessità di una generazione più consapevole e responsabilmente proiettata al futuro, meno burattina e più burattinaia, artefice della sua felicità.

E se un giorno, svegliandosi al mattino, dovessimo chiederci se valga davvero la pena di lottare per questa terra, allora basterà pensare a quegli splendidi ulivi «autolesionisti che si squarciano il ventre per creare caverne in cui si rifugiano insetti, animali e folletti dai capelli rossi», o basterà prendere una bicicletta e assaporare in ogni pedalata quella misteriosa connessione che lega l’uomo alle leggi universali «perché chi pedala, pedalerà sempre contro.[…] Il nemico è l’attrito ed è presente ovunque». Basterà ricordare il profumo di genuino che proveniva dal forno delle nostre nonne, e quei racconti ipnotici della vita nei campi e dei giorni di festa, in grado di dare sempre nuovo respiro, «di guarire l’influenza e l’anima». Estratti di vita e passi coinvolgenti del romanzo questi, resi ancora più suggestivi dall’interpretazione che la compagnia teatrale “Nordsalentoteatro” ha offerto agli spettatori della presentazione. 

Si conclude così l’incontro con un autore verace, coinvolgente, e sembra quasi di sentire scorrere nelle vene la stessa adrenalina della fine di un concerto. Così in Nando hanno duettato ieri mente e cuore, il tutto su una sinfonia di entusiasmo e con qualche assolo dialettale, sullo splendido sfondo della storia di un tacco d’Italia che rischia di trasformarsi tristemente in un tallone d’Achille. L’antidoto? “Lu fuecu” inteso come amore e passione che bruciano dentro ognuno di noi per la nostra terra, l’unico in grado di non produrre fumi velenosi, l’unico che non annebbia ma schiarisce la strada verso la rinascita di un popolo che il sole ce l’ha prima di tutto dentro!

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