#FatePianoFestival – Mercoledì 2 settembre appuntamento con “l’arte di ascoltare”. Al piano il M° Domenico Di Leo [VIDEO]

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Cisternino (Br) – L’Associazione culturale Nova LiberArs in collaborazione con il Comune di Cisternino, ospita in Villa Comunale per il FatePiano Festival, il pianista di Bisceglie Domenico Di Leo. Riconosciuto come uno dei talenti più raffinati del pianismo contemporaneo, esegue una trascrizione di Franz Liszt della celebre Sinfonia op. 67 n. 5 di Ludwig Van Beethoven e l’opera di J. Cage “In a Landscape”.

“Si tratta di un concerto-avventura, in cui l’ascoltatore è protagonista quanto il musicista. Una proposta imprevedibile, oltre la logica dei soliti programmi concertistici: per riascoltare con orecchie diverse ciò che è noto, liberandolo dalla routine, dalle trappole della consuetudine e della banalizzazione (…) per sentirsi a casa nell’incontro con l’ignoto”.

Un concerto che si lascerà svelare poco a poco, in cui attraverso la scrittura di Liszt, il pianoforte ricrea lo stesso macrocosmo di sensazioni ed emozioni timbriche ed espressive che appartengono pienamente alla grande orchestra sinfonica. Per un pianista una delle sfide più impegnative che richiedono una tecnica ferratissima non scevra da una spiccata sensibilità musicale!

La scrittura di Liszt saprà pienamente tradurre, con un linguaggio prettamente pianistico, il pensiero di Beethoven, consacrando la trascrizione a grande capolavoro della letteratura pianistica.
In una intervista Horowitz dichiara: ”Sono profondamente dispiaciuto di non aver mai suonato le trascrizioni di Liszt delle sinfonie di Beethoven in pubblico – queste sono le più grandi opere per pianoforte – enormi opere – in cui tutto funziona, ogni singola nota”!

Da questa monumentale trascrizione pianistica si passerà alla bellezza contemplativa di “In a Landscape” di John Cage. Un passaggio nella letteratura pianistica contemporanea in cui il suono, il silenzio, il rumore giocano sullo stesso piano liberando quell’intemperie emotiva di uno strumento al limite della sua originaria identità. Un gioco tra “caso”, come lo definisce lo stesso Cage e caos; uno strumento nuovo, emancipato, un “piano preparato” che ci sorprende e ci trascina in una dimensione nuova e rarefatta.

“Un concerto – come afferma Di Leo – che è anche meditazione collettiva, sul valore rivoluzionario dell’atto di ascoltare, riflessione della bellezza nelle sue forme differenti, potente invito all’immaginazione”.