Lecce, Inter bloccata al Via del Mare. Le lacrime di Mancosu simbolo di un calcio d’altri tempi. Le pagelle

0
369

Lecce – Prestazione di spessore, di sofferenza e di sacrificio coronata da un pareggio strameritato di capitan Mancosu che inchioda l’Inter sul pari. Il Via del Mare rimane ancora un tabù per i giallorossi, ma il punto conquistato contro i nerazzurri costituisce una importante iniezione di fiducia per gli uomini di Liverani.

Momenti di commozione prima del fischio di inizio, con i giocatori di entrambe le squadre che indossano la maglia in ricordo di Giovanni Custodero, l’ex calciatore del Fasano tristemente scomparso nei giorni scorsi.
Poi minuto di silenzio in memoria di Piero Anastasi, ex giocatore dell’Inter scomparso in settimana.

PRIMO TEMPO – Liverani cambia modulo, schiera la difesa a tre con Donati e Rispoli larghi sulle fasce con il duplice compito di spingere e difendere. In attacco due punte di peso con Babacar e Lapadula.
Conte schiera la formazione tipo, con la coppia gol Lukaku-Martinez a offendere.
Dopo soli 3 minuti Gabriel è impegnato agli straordinari a causa di uno spericolato retropassaggio di testa da parte di Rispoli.
Quattro minuti dopo è il Lecce ad affacciarsi in avanti, con Mancosu che da pochi passi spara in curva e si dispera.
Al 19esimo Lukaku insacca ma l’arbitro rileva un fallo del belga.
Al 29esimo inizia lo speciale duello Brozovic-Gabriel. Prima il croato colpisce un palo con l’estremo difensore leccese che può solo osservare il pallone. Due minuti dopo il portiere respinge un violento tiro dal limite e riesce a bloccare immediatamente dopo sulla respinta aerea del mediano neroazzurro.
Al 45esimo Giacomelli fischia un rigore per il Lecce per un tocco di mano di Sensi, ma in seguito al check VAR revoca la propria decisione e si torna negli spogliatogli.

SECONDO TEMPO – Il Lecce rientra bene in campo e si rende subito pericoloso con Donati e Babacar.
Al 49esimo Lautaro calcia fuori.
Al 53esmi ci prova Rispoli ma Handanovic neutralizza.
Al 71esimo sugli sviluppi di un corner Biraghi mette in mezzo e Bastoni di testa trafigge Gabriel.
Il Lecce, a differenza di Parma, reagisce rabbiosamente e al 78esimo trova il pareggio con Mancosu che anticipa Bastoni e mette dentro l’assist del neoentrato Majer.
Girandola di cambi ma il risultato non cambia.

SQUADRA – Nella partita più difficile arriva la reazione della compagine salentina che dopo quattro sconfitte consecutive, rialza la testa e lancia un messaggio prima a sé stessa e poi all’ambiente. Grinta, corsa, coraggio e sacrificio. Elementi imprescindibili per salvarsi ma da mettere in campo anche con le dirette concorrenti.

SINGOLI – Liverani – Cambia modulo, adegua intelligentemente la sua idea di gioco all’avversario e la scelta si rivela azzeccata. La squadra sembra ispirarsi ai collaudati meccanismi nerazzurri e i risultati sono soddisfacenti. Un’alternativa tattica da non sottovalutare per il futuro.
Gabriel – Para tutto, o quasi. Non ha un minimo di esitazione in tutti i 93 minuti e conferisce sicurezza a tutta la difesa. Roccia.
Petriccione – Partita di spessore, imposta, detta i tempi della manovra e intercetta le linee di passaggio. È la sua posizione quella davanti alla difesa. Diga.
Babacar – Nonostante il lavoro di copertura lo impegni oltremodo riesce anche a rendersi pericoloso. È rientrato dalla pausa invernale con un piglio diverso. La squadra ha bisogno di un giocatore così.
Mancosu – Cuore e orgoglio. Le sue lacrime racchiudono tutto il senso del calcio. Poesia.