Un tuffo nel passato della musica italiana, al Palasummer di Lecce con i Ricchi e Poveri

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Lecce – Nel palinsesto del Palasummer di Lecce il gruppo musicale dei “Ricchi e Poveri” ha registrato il pienone al botteghino tanto da allertare le unità di sicurezza. La band, regina del pop, formatasi nel 1967 è stata presentata al Centro fieristico di Piazza Palio da Giada Pezzaioli e da Fabio De Nunzio, “inviato speciale” di Striscia la Notizia ad un pubblico allegro e festante. Una serata incandescente in cui si è proceduto come in una sala inter-attiva, i due “Angeli” (la Brambati e Sotgiu) hanno spiccato il volo, come è consuetudine nelle loro tournée, stavolta invitando i partecipanti a seguirli passo passo con i loro famosi canti.

Dopo l’apertura con “Acapulco” gli artisti si sono inoltrati secondo la scaletta dei 22 milioni di copie raggiunte di vendita, raccontando la genesi di alcune creazioni canore. In un ristorante ha preso corpo per esempio “Mi innamoro di te” e poi con un pathos incredibile la brunetta dell’ex quartetto polifonico ha proposto “Stasera canto”, dedicato alla platea felice dell’amarcord tutto da vivere. Nel tempo il gruppo ha dovuto rinunciare ad alcuni membri, prima Marina Occhiena, uscita dal complesso musicale nel 1981, data memorabile del Festival di Sanremo e riapparsa dopo 40 anni circa in qualità di ospite nell’edizione sanremese del 2020. Poi il trio ha dovuto salutare Franco Gatti, la voce simpatica del gruppo, a causa di eventi di comorbilità dovuti al covid.

Ciononostante il duo tuttora riscuote un’inimmaginabile successo presso gli italiani innamorati della musica anni 80 e 90. Le hit dei Ricchi e Poveri sono intramontabili probabilmente poiché “cantano” amori romantici, anche se non seguono il trend della moda. Prendendo alla lettera lo slogan promozionale del Pala Summer “La Puglia ti accoglie” i due cantanti hanno intonato “La senti questa voce” e altrettanti brani che con successo portano sulle piazze e location nazionali ed estere. Curioso l’aneddoto raccontato a proposito della fortunata denominazione che nasce dall’ incontro con Franco Califano che invita,  definendo i giovani cantori, date le loro condizioni iniziali di vita di partenza, “ricchi di spirito e poveri di tasca”. Da qui la semplificazione  in Ricchi e poveri”, una squadra che conquista l’Ariston con risultati assai impensabili al momento della presentazione della formazione artistica. Un passo indietro obbligatorio doveroso, afferma Angela Brambati che illustra un interessante dettaglio riguardante la prima  conoscenza con il grande Fabrizio De André che ha preceduto in termini di tempo il cantante romano  titolare tra l’altro di una piazza  nella capitale e di poi produttore discografico scomparso nel 2013. L’avvicinamento al personaggio della grande musica identificata  nel cantautore genovese però  non fu galeotto ai fini dell’ascesa alla vittoria nelle classificazioni dell’epoca, ma fu tale da spronare  i Ricchi e poveri a “muoversi” sul palcoscenico.

Vinta e consacrata ora come allora  la carriera con la canzone simbolo “Sarà perché ti amo”, dopo il prefinale “Mamma Maria”, bissata per le chiusura delle scene”.