Pescatori di frodo sorpresi in flagranza di reato. Cinque denunce e 4000 ricci salvat

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Pesca di frodoPorto Cesareo (Le) – Conclusa con successo, dai militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli, un’importante azione di contrasto alla pesca subacquea di frodo, condotta nelle acque protette dell’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Precisamente nella zona di “Torre Squillace”, nella prima  mattinata odierna, dopo un’intensa attività di monitoraggio e controllo, sono stati fermati ben due natanti a motore, con diversi sommozzatori a bordo ed in acqua. Alcuni di loro erano intenti alla pesca del riccio di mare, pratica notoriamente vietata nella riserva marina.

Intorno alle ore 8, non appena la videocamera installata sulla vicina Torre, ha videoripreso i sommozzatori intenti ad issare a bordo del loro natante il pescato, sono intervenuti i finanzieri. I militari hanno quindi colto in flagranza di reato i bracconieri. Il risultato dell’attività di repressione è stato importante e degno di nota, con ben 4000 (quattromila) ricci liberati in mare poiché ancora in vita, 5 (cinque) denunce penali, 2 (due) natanti a motore posti sotto sequestro unitamente a 3 (tre) attrezzature subacquee complete e persino una autovettura poiché sprovvista di contratto di assicurazione. L’importante operazione di polizia marittima fa parte di un più vasto piano per la lotta alla pesca di frodo nella riserva marina che dura ormai da diversi mesi e che vede impegnati i militari della Gdf supportati dal sistema di video sorveglianza dell’Amp Porto Cesareo.

Soddisfatti i massimi responsabili dell’Arma e della Riserva Marina Cesarea. “Encomiabile il lavoro della guardia di finanza e del Consorzio di Gestione della Area Marina Protetta per la tutela del mare”.

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