Pet Therapy al Vito Fazzi di Lecce: quando un cane diventa una ragione in più per andare avanti. (2)

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DSC 0078Lecce – I protagonisti di questa storia sono loro: Francesco e Sasha, e il loro abbraccio vale più di mille parole. Francesco, che il mese prossimo compie 10 anni, dopo il grave incidente stradale che dal 10 Luglio lo costringe in Ospedale, ha trascorso tre giorni in coma ed è stato sottoposto a numerosi e delicati interventi chirurgici per rimediare alle fratture riportate.

Ma negli occhi del piccolo paziente, il dolore fisico cedeva il posto a ben altro: Francesco chiedeva più volte di poter riabbracciare la sua piccola Beagle di un anno e mezzo. Vedere Sasha attraverso i video e le foto che i suoi genitori quotidianamente gli fornivano, sembrava l’unico  modo per restituire nuova luce agli occhi del bambino.

Nella serata di domenica scorsa don Gianni Mattia, cappellano dell’ospedale, non se l’è più sentita di far incassare a Francesco un ennesimo “no”come risposta, sebbene motivato dalle ferree regole sanitarie che l’ospedale impone per la tutela dell’igiene al suo interno. E allora tutto ha inizio da qui: dalla chiamata ricevuta quella sera da Andrea Guido, Assessore alle Politiche Ambientali, che già da tempo sollecitava l’avvio di una sperimentazione di Pet Therapy nel reparto pediatria del Vito Fazzi. Il mattino seguente e di buon’ora, infatti, l’Assessore leccese  non ha esitato a recarsi di persona presso la sede ospedaliera, accompagnato da parte del suo staff e dal comandante delle Guardie Eco-Zoofile A.N.P.A.N.A., per portare il caso di Francesco all’attenzione di primario e dirigente sanitario.DSC 0091

«Ho trovato non solo grande disponibilità da parte di personale, medici e dirigenti ospedalieri ma, soprattutto, immensa sensibilità all’argomento – dichiara Andrea GuidoIl dott. Caprio, Primario di Pediatria, e il dott. Mancino, Dirigente Medico di Presidio, dopo aver acquisito la disponibilità delle Guardie Eco-Zoofile dell’Assessorato a seguire da vicino ogni fase e a sovrintendere alla visita in reparto della cagnolina, hanno immediatamente rilasciato le autorizzazioni necessarie, segnando così, a parer mio, un precedente importantissimo per il nosocomio leccese».

Un lungo abbraccio misto a commozione, due occhi che si incontrano dopo essersi tanto cercati, due compagni di giochi e di vita che non avrebbero retto ancora per molto alla distanza: una scena, questa, che lunedì mattina ha lasciato a bocca aperta e occhi lucidi l’intero reparto e l’Assessore stesso che ha subito commentato «Gran bella cosa sarebbe se cani e gatti potessero liberamente accedere negli ospedali per stare vicino ai propri padroni, con relative conseguenze sicuramente positive per la salute psichica dei malati. La presenza degli animali, infatti, agisce direttamente sul benessere fisico e psichico della persona malata. È un’opportunità per portare sollievo, soprattutto nei casi di lungodegenza o nelle fasi più avanzate della malattia». Guido, che aveva già fatto richiesta in precedenza al Direttore Generale dell’ASL di Lecce, dott. Mellone, di valutare l’opportunità di allestire una stanza adeguatamente attrezzata per consentire l’incontro tra  animali da compagnia e rispettivi  proprietari ospedalizzati, ha tenuto a ribadire quanto questo sia uno degli obiettivi primari del suo mandato.

DSC 0064La Pet Therapy, nuova cura sperimentale basata sull’empatia terapeutica  uomo-animale, dovrà rispettare rigide regole, esattamente come sanciscono le normative delle regioni pioniere in questa sperimentazione: gli amici a quattro zampe dovranno essere animali tranquilli e senza segni di stress e/o aggressività, non dovranno essere di facile e frequente abbaiata né essere cuccioli di età inferiore agli 8 mesi. A tutela della sicurezza igienico-sanitaria, dovranno inoltre essere “preparati” alla visita al piccolo padrone: saranno quindi sottoposti a visita veterinaria con rilascio di attestato che ne prova le condizioni di salute e indica il numero del microchip, risultare regolarmente vaccinati contro le zoonosi più comuni e sottoporsi al trattamento completo di toletta con uno shampoo antimicotico nelle 24 ore antecedenti la visita.

Non resta dunque che fare un augurio di pronta guarigione al piccolo Francesco che rimarrà comunque alla storia per averci insegnato, ancora una volta, che non c’è medicina che tenga davanti ad un abbraccio, un sorriso rassicurante, una “scodinzolata” in grado di scaldare il cuore e persino una fredda stanza d’ospedale.

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