Partire dal territorio: turismo sostenibile e accessibile per le marine leccesi. Un convegno a Casalabate promosso da I binari della Tradizione

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Casalabate (Le) – Turismo sostenibile e accessibile: questo il tema del convegno avuto luogo lo scorso 7 luglio nella marina di Casalabate; tema molto caro fra quanti, già da tempo, attendono una riqualificazione del territorio e in particolare delle marine leccesi.

Il Salento, che ormai da qualche anno si classifica come meta turistica, ha certamente ancora bisogno di non pochi interventi. Sicuramente l’urgenza è l’adozione di un Piano delle Coste che i cittadini reclamano da troppo tempo.

Al centro del dibattito (cui hanno preso parte oltre al sindaco di Trepuzzi, Giuseppe Taurino ed al consigliere dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, Giovanni De Luca, anche il vice direttore generale dell’ASL, Antonio Pastore, l’assessore al Bilancio del Comune di Squinzano, Claudio Taurino e la vice presidente dell’Associazione I binari della Tradizione, Silvia Grasso)  la presentazione di un nuovo tipo di turismo, quello sostenibile e accessibile, un sistema di reti diffuso che possa attrarre i turisti, ma anche migliorare la qualità della vita di chi ci abita e soprattutto un territorio che sia pronto ad offrire strutture adeguate per i diversamente abili.

Un turismo di qualità e non solo di massa, dunque, ma anche culturale e di nicchia. Per questo l’intervento è decisivo per apportare le dovute migliorie, recuperare le masserie dismesse, riqualificare la costa e rendere il Salento un approdo appetibile da ogni punto di vista, mirando sulla qualità del territorio.

L’obiettivo dell’Associazione “I binari della Tradizione” è quello di valorizzare il patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico del territorio, in particolare nelle zone del Nord Salento che ancora oggi necessitano di un intervento sostanziale e che ancora fanno da cornice al turismo salentino vero e proprio.

Oggi, un turismo che si dica sostenibile è diventata un’urgenza da non sottovalutare. La preoccupazione per l’ambiente richiede un tipo di turismo che sia in grado di non danneggiare il territorio, che sia rispettoso per la cultura locale e garantisca il benessere della popolazione.

L’unico modo per parlare di turismo, soprattutto in una fascia di territorio in cui si concentra una porzione essenziale di patrimonio ambientale, sarebbe l’ecoturismo che va di pari passo con il commercio equo e solidale.

Insomma un turismo che non distrugga le risorse naturali, ma anzi che le rigeneri a beneficio di turisti e residenti; un turismo accessibile che sia in grado di far fronte alle esigenze dei diversamente abili con l’abbattimento di tutte le barriere architettoniche.

Casalabate, come altre marine leccesi, presenta problematiche non indifferenti, da cui sarebbe necessario partire. In primis, l’erosione costiera è uno dei problemi delle marine come Casalabate. Ma il turismo a cui si dovrebbe puntare non è solo quello che riguarda la riqualificazione della costa, ma anche dell’entroterra che da Lecce porta alle marine.

In merito alla mancanza di impegno e di un Piano regolatore per le Coste salentine si dice affranta la Pro Loco di Casalabate, che da tempo reclama un massiccio intervento da parte degli amministratori locali e che in qualità di associazione di volontariato si impegna ogni anno a far fronte alla situazione con i pochi strumenti che un’associazione possa vera.

Una proposta per supportare gli enti locali nell’affrontare le sfide più rilevanti potrebbe essere quella dell’ “Urban Innovative Actions” progetto per la rigenerazione urbana, finanziato dalla Commissione Europea.

Diverse zone del Salento richiedono una rigenerazione che riguardi la riqualificazione degli edifici dismessi, delle aree sottoutilizzate e dei quartieri degradati.

La riqualificazione del territorio, oggi, dipende anche dalla capacità di reinventare l’uso degli spazi, creando nuove logiche di sviluppo e monitorando la cura del territorio, senz’altro obiettivo prioritario su cui versare ogni intervento.