Non tutti i giovani si specializzano per essere disoccupati

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12387850 10205128587646619 2089988246 nSquinzano (Le) – In un periodo buio che non sembra voglia andare oltre la crisi, come si sforzano di volerci far credere, non si ha vera contezza della situazione, stando a sentire le fonti ufficiali per cui da cinque anni in Italia non si conta un suicidio per motivi economici che sia uno. La spia più tragica della crisi si è definitivamente spenta? Sarebbe una gran bella notizia, se non fosse smentita dalle evidenze della cronaca, infatti  pochi giorni fa in provincia di Brindisi, in una cava di pietra nelle campagne di Ceglie Messapica. Un agricoltore, infatti, ha rinvenuto riverso per terra il corpo ormai senza vita di un imprenditore del settore auto, molto noto in città.

Secondo le prime ricostruzioni, suffragate dalle ferite rilevate sul corpo, l’uomo si sarebbe tolto la vita sparandosi. Alla base del tragico gesto, forse, la crisi del settore della vendita di automobili, che in questi anni è crollato drasticamente, come del resto quasi tutti i consumi.

Suscitano perplessità le dichiarazioni di John Elkann secondo il quale “Il problema dei giovani è che non hanno la giusta determinazione a trovare un lavoro – ha premesso il rampollo Agnelli – Forse non hanno una reale voglia di cogliere queste opportunità, perché non ne hanno bisogno, perché stanno bene a casa, oppure non ci sono sufficienti stimoli o non hanno la giusta ambizione a fare delle cose”. Elkann si dice convinto che “il lavoro c’è”, non è questo il problema. Per fare un esempio “ci sono tantissimi lavori nel settore alberghiero”. Dunque, per l’erede della più importante dinastia di industriali italiani, «c’è tantissima domanda di lavoro, ma c’è poca offerta». Colpa del divano di casa – modello Tanguy – e certo della playstation che annega ogni voglia di riscatto.

Quindi che fare? Rinunciare e tirare a campare? No! Per fortuna nel panorama a tinte fosche, dipinto dai soloni che normalmente popolano web, televisione e carta stampata, arrivano anche notizie vere e fondate su situazioni positive e che sembrano andare in controtendenza soprattutto nel Meridione.

Infatti, start up che puntano sul bio, aziende gestite da poco più che ventenni, che vincono premi nel mondo. Che danno lavoro a paesi in crisi lottando contro burocrazia e cosche. Tra queste storie di un Meridione che vuole risorgere e non si arrende abbiamo incontrato un giovanissimo imprenditore squinzanese, Salvatore Del Vecchio che, prendendo le redini dell’azienda messa in piedi dal padre, sta trasformando passo dopo passo la sua impresa di impianti idrotermici in una multiservizi che spazia in diversi campi.

Ma Salvatore è un ragazzo che non si risparmia ed infatti i suoi interessi vanno oltre a quelli strettamente connessi alla sua attività lavorativa. Impegnato in politica nelle file di Forza Italia, sotto le cui bandiere ha già partecipato a diverse competizioni elettorali con slancio e passione (tanto da non escludere una sua candidatura qualora si presentasse l’occasione) svolge anche volontariato negli ospedali e, inoltre,  tra i suoi obiettivi fondamentali rientra anche la costituzione a Squinzano di un comitato di tutela dei piccoli imprenditori di fronte alle miriade di problemi che micro e medie imprese si trovano quotidianamente ad affrontare.

Salvatore Del Vecchio ha quindi fatto propria l’esortazione della Ministra Fornero: “Non bisogna mai essere troppo “choosy” (schizzinosi, ndr) – dice – meglio prendere la prima offerta e poi vedere da dentro e non aspettare il posto ideale. Bisogna entrare subito nel mercato del lavoro”. Aggiunge, sottolineando che occorre «attivarsi» e «mettersi in gioco» in un mercato del lavoro che deve essere più inclusivo e dinamicoDall’incontro con questo giovane imprenditore si potrebbe concludere che non ci si può limitare ad accettare che lacrisi economicavenga additata come assoluta responsabile delladisoccupazione giovanile, bensì è importante valutare la situazione sotto le sue molteplici sfaccettature, valutando attentamentetutte le motivazioni che hanno portato all’attuale contestoe cercando, per quanto possibile, di reagire con i propri mezzi e le proprie attitudini, a un momento così delicato.I giovani e la crisi, dunque, ma anche i giovani e la necessità di accrescere la propria autostima e la voglia di mettersi in gioco con le sole proprie forze come il protagonista della nostra storia.

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