L’inquietante fenomeno dei bambini nelle sette. Venerdì la rassegna online del CESAP

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Un fenomeno poco discusso ma molto tristemente diffuso e degno di nota è la presenza di bambini all’interno di sette e gruppi abusanti.

Partiamo dal principio: cos’é una setta? Si tratta di un’associazione di persone che seguono e difendono una particolare dottrina filosofica, religiosa o politica. Com’è strutturata, com funziona? Al centro vi è un leader, una figura carismatica,che si circonda di pochi eletti, a cui seguono numerosi adepti: uomini e donne spesso genitori, nonni o familiari che costringono i bambini anche molto piccoli a seguirli e ad adeguarsi alle usanze dettate da un “guru”e chi per esso, privandoli della loro infanzia. Questi adepti,totalmente plagiati dal guru, arrivano a compiere gesti estremi, come donare i propri figli al maestro, libero di sfruttarli a suo piacimento e di sottoporli a violenze inaudite. Altrettanto grave è il caso dei “bambini fantasma”, di cui difficilmente si ha traccia. Si tratta di bambini nati da genitori già appartenenti a gruppi abusanti che non vengono neppure registrati all’anagrafe.

In ambo due i casi, i bambini sono vittime innocenti di violenze fisiche e psicologiche, che subiscono a causa di una pseudo-religione o di un “credo”.

Non si conoscono con precisione le cifre relative al fenomeno, denunciato anche dal Telefono Azzurro, poiché risulta abbastanza complesso riuscire a infiltrarsi in una setta per rilevare i dati effettivi, tuttavia si parla di diverse centinaia, addirittura migliaia di bambini coinvolti.

Celebre in Italia è lo scandalo che coinvolse la comunità, successivamente trasformatasi in cooperativa agricola “Il Forteto” di Firenze, accusata di abusi psicologici, sessuali, costrizioni e plagio nei confronti di minori e disabili che erano stati dati in affidamento dal Tribunale dei minori alla comunità. Il 27 dicembre 2011 si è costituito il comitato Vittime del Forteto, con presidente Sergio Pietracito, una delle vittime degli abusi. «Il Forteto è stato una setta. Ci diceva che noi eravamo i puri di Dio.[…] non dovevamo raccontare a nessuno ciò che accadeva dentro, perché nessuno avrebbe potuto capire. (…) Avevamo tutti paura.”

Un altro esempio è il caso Arkeon, che coinvolse una presunta psicosetta che, in circa dieci anni, a partire dal 1999, riuscì a raggruppare oltre dieci mila adepti in tutta Italia e a convincerli di poter risolvere, attraverso dei corsi a pagamento, i loro problemi di salute o la depressione.

Il caso venne approfondito e messo in luce nel 2006 grazie a trasmissioni televisive che intervistarono alcune vittime dell’organizzazione. Si iniziò a indagare per scoprire cosa realmente avvenisse nei corsi avviati dall’associazione “Sacred Path”, fondata da Vito Moccia, 60enne di Noicattaro, che promuovevano il cosiddetto “metodo Arkeon”, con il quale, ispirandosi vagamente a tecniche filosofiche orientali come il Reiki, si garantiva agli  adepti la risoluzione delle proprie patologie, persino tumori o infertilità. La setta controllava più di 15mila persone e tra le accuse mosse contro i suoi undici leader compare anche il “maltrattamento di minori”, costretti ad assistere a riti sessuali e a patire fame e stanchezza, per rendere l’organismo più propenso alle suggestioni.

Ma i casi sono numerosissimi. Le sette attualmente conosciute in Italia sono 137, ma è molto difficile conoscere pratiche e riti diffusi al loro interno.

Inoltre, è complesso andare incontro alle vittime di tali organizzazioni, perché dal 9 aprile 1981 il codice penale italiano non conta più il reato di plagio, ritenuto incostituzionale.

Quali saranno le ripercussioni nelle vite di chi vive nel plagio, e soprattutto, di bambini costretti a vivere in ambienti così malsani? ”Qual è il loro futuro possibile e cosa sono nel qui ed ora? Si insegna loro l’autodeterminazione? Li si aiuta ad essere uomini e donne indipendenti e propositivi nel futuro? Oppure diventano giocoforza di un sistema di regole e di assogettazione che farà di loro uomini e donne sottomesse ed incapaci di leggere la realtà complessa?” proprio questo è il punto di partenza della riflessione avviata dal CESAP, Centro Studi sugli abusi psicologici, che verrà affrontata in una rassegna dal titolo “Oltre l’apparenza- i Venerdì del CESAP”, che si svolgerà Venerdì 9 Aprile, alle ore 19 in una diretta sull’omonima pagina Facebook del Centro Studi sugli abusi psicologici.

Nell’incontro interverranno:

Raffaele Longo – presidente dell’associazione “Salento rinasce” ed ex associato dei Testimoni di Geova

Renata Lugli – ex associata della Chiesa di Scientology

Sergio Pietracito –presidente dell’associazione “Vittime del Forteto”

Antonio Marziale – sociologo, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei minori

Parteciperà anche l’on. Giovanni Donzelli, tra i deputati che auspicano una legge sul plagio e da sempre impegnato contro “Il Forteto” l’esempio italiano più grave di organizzazione abusante nei confronti dei bambini sottratti alle famiglie.

Modererà Lorita Tinelli, presidente e fondatrice del Cesap, psicologa clinica forense, criminologa che ha affermato che “Il CESAP sta conducendo una ricerca sui fuorusciti di alcuni gruppi che hanno vissuto la propria infanzia in una realtà rigidamente chiusa, e sono già stati evidenziati degli interessanti effetti collaterali di questa appartenenza. Con l’evento organizzato vogliamo riflettere insieme a degli ex di culti discussi, esperti e rappresentanti di istituzione sull’opportunità di offrire suggerimenti a famiglie con minori in tali situazioni”, con la speranza di rendere più che noto il fenomeno e di avere un riscontro in termini di azioni volte a eliminarlo.