L’autostima ti fa bella

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Il viso di una donna si guarda al chiarore di una candela che riflette una luce diafana sul suo volto. Sono i contorni che l’illuminazione esprime, rivelatori di vissuti che talvolta celano la conquista degli anni. La cosa più importante per una donna non solo, anche per l’uomo, è che il tempo non sia passato come un rullo compressore sulla sua testa, annullando i momenti importanti della sua esistenza. La consapevolezza è ciò che fa la differenza fra le persone. La cosa che attribuisce valore ed efficacia alla persona è che abbia “vissuto” intensamente ogni istante delle sue “stagioni” d’età. Rinata alla grazia e serena nel cuore, il suo lavoro di elaborazione del senso di sé, per la donna passa attraverso il prendersi cura degli altri “vicini” e “lontani”.

Guardando in prospettiva vediamo uno snodo di strade che percorriamo e verso le quali ci siamo inoltrati, e non è per nulla facile scegliere i sentieri “giusti”, ma se sviluppiamo la nostra autostima e comprendiamo i nostri bisogni  acquisiamo gli strumenti per attivare le risorse e gestire i cambiamenti. Questo ci aiuta ad attuare comportamenti creativi nell’incontro con l’ostacolo che cessa di essere tale. La nostra autostima è come uno specchio che ci rinvia l’immagine che l’altro ci rimanda, il suo assenso o di contro una valutazione verbale che non coincide con la nostra attesa, ma ci addolora di meno di uno sguardo eloquente e scoraggiante. Tuttavia diventiamo particolarmente sicuri o autocoscienti se consideriamo che l’autostima è il risultato di come abbiamo vissuto in relazione agli altri fin dalla nascita e dunque con le nostre figure di attaccamento.

Se vogliamo evolverci dobbiamo costantemente aggiornare queste “configurazioni”e avanzare con questo lavorìo di verifica nel rapporto quotidiano con l’ambiente. Così si può riuscire a vantare rapporti soddisfacenti nei vari ambiti: familiare, sociale e professionale. Pertanto vale per ciascuno andare a ritroso e ritrovare un senso anche in contesti disperati, questo spesso richiama quella luce interiore e che è l’amore permanente o a tratti che abbiamo sentito dal primo sguardo su di noi. Nulla è perso. Va di moda la “resilienza” che è la capacità di reggere uno sforzo in vista di una prova con il futuro, l’ignoto, l’apparentemente indomabile il cui risultato conferisce quel senso del bello a cui ognuno dà il suo personale tocco artistico.