L’intervista – Corrado Liguori di Banca Generali S.p.A. ci spiega gli effetti che il brexit potrebbe avere sui mercati

0
3361

EconomistaLecce – Tsunami “brexit”? Il risultato del referendum d’Oltremanica pone numerosi interrogativi e desta preoccupazione tra gli investitori che iniziano a porsi le prime domande. Abbiamo intervistato il dott. Corrado Liguori Area Manager per Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise e Marche di Banca Generali S.p.A. per capire meglio quali scenari potrebbero aprirsi nel mondo dell’economia.

Ci spieghi in modo semplice l’effetto che il brexit potrebbe avere sui mercati.
«Il risultato del referendum Brexit di venerdì mattina ha colto impreparati i mercati finanziari come dimostrato dalle discese registrate nel corso della giornata. Chi invece non è stato colto impreparato sono state le banche centrali che ormai da diversi giorni rilasciavano dichiarazioni riguardo interventi a sostegno dei mercati in caso di uscita del Regno Unito dall’unione Europea. La Federal Reserve in particolare, a fronte di attese a inizio anno di quattro rialzi dei tassi durante il 2016, non è, fino ad ora, mai intervenuta ed è difficile pensare che interverrà con più di un rialzo da qui al prossimo dicembre» .

L’Italia potrebbe risentirne a livello economico?
«A livello economico l’impatto maggiore si avrà sull’economia inglese con una grande incertezza che andrà a pesare sugli investimenti e produrrà, a mio avviso, una piccola recessione. Per l’Europa il danno economico sarà più contenuto così come per l’Italia, ma è evidente che uscire dalla recessione sarà ancora più difficile».

Cos’è che non funziona in questa Europa economico-finanziaria?
«Purtroppo sono diverse le cose che non funzionano. È logico attendersi ancor di più un’Europa a due velocità. Il passato però ha dimostrato che quando i rischi diventano concreti l’Europa riesce a compattarsi trovando altre soluzioni».

Quale consiglio si sente di dare agli investitori in questo periodo?
«Per quanto riguarda la gestione dei patrimoni dei risparmiatori vediamo poche opportunità sul comparto governativo core con i tassi decennali tedeschi a livelli negativi. Selettivamente vi sono “titoli corporate” che danno rendimenti interessanti. La componente azionaria è ormai da molto tempo a valutazioni attraenti e se dovessero continuare, come atteso, interventi di politica monetaria espansiva, si potrebbe aprire una fase di recupero dei prezzi. Vale la regola della diversificazione fra “asset class” quali azioni, obbligazioni, valute e commodities. Vista la forte volatilità il “fai da te” espone a rischi elevati che si possono facilmente contenere rivolgendosi a consulenti qualificati».