Il bambino semplificato nella storia degli ultimi due anni

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“L’amore è la molla dell’educazione” diceva San Filippo Smaldone, la massima è il leitmotiv del lavoro scolastico e non solo. Il bambino annullato dalla cruenta diffusione del Covid come appare in famiglia, è in verità semplicemente vissuto in maniera semplificata.

I più si chiedono come va la vita ai ragazzi dinanzi alla realtà ferma “trasmessa” dal PC. E quali sono i beniamini dello spettacolo che probabilmente seguiti in video possano lenire il dolore dell’esclusione dalla vita sociale partecipata, dell’allontanamento dagli amici, figure significative nello scenario vitale che ora è solo astratto. Si presenzia ad una realtà pregna di figure dimezzate, quali sono i figli, i nipoti, gli scolari, i compagni, che hanno di certo in questa terrificante pandemia la consapevolezza dell’angolino nel quale si situano, dove si frastagliano i momenti svuotati dal calore intimistico della propria dimora. Eppure la forza dei piccoli si espande, la DAD (didattica a distanza) ha conferito una certuna compagnia, capacità di reazione, senso di sfida nella direzione di una vita che porta a sorprendere, ad accontentarsi e ciononostante a desiderare la presenza dell’altro. Sì, si può dire di tutto, ma rimane il triste fatto che agli occhi dei grandi i drammi infantili fanno sembrare il mondo pietrificato.

Ebbene sì, ammettiamo che i ragazzi si sono chiusi in se stessi, risultando abbattuti dalla presenza del virus, un’epidemia “democratica”, che va con molti. Siamo tuttora persuasi ad ogni buon conto che ci troviamo davanti ad una svolta epocale, e saranno proprio loro i fanciulli che, avendo sperimentato e compresso lo STOP di una casa pesante, successivamente all’implosione, punteranno i piedi dinanzi agli adulti. E ancora, richiameranno la loro premurosa attenzione per potersi nuovamente “muovere” nei differenti ambiti formali e informali socializzanti.

Corriamo ai ripari e non sottodimensioniamo gli sforzi compiuti dai padroncini di casa perché siamo all’alba di una nuova era, l’era delle comunicazioni, che per tutti ha un solo nome: il riscatto.