Il 14 luglio, a Novoli, torna l’antica tradizione della posa dei grappoli d’uva alle luminarie.

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Il 14 luglio si rinnoverà a Novoli l’antica usanza della posa dei grappoli d’uva alle luminarie. La cerimonia, quest’anno, sarà arricchita dal canto dell’Inno del Comune di Novoli intitolato “Grappoli d’uva” (di M. Franchini – T.Calabrese)


Loc. Grappoli dUva e Inno a NovoliNovoli (Le) – La riscoperta delle radici storiche, culturali e religiose, delle tradizioni e del loro significato è una delle prerogative che l’Amministrazione Comunale novolese, guidata dal sindaco Gianmaria Greco, si è preposta fin da subito affinché Novoli potesse riappropriarsi della sua storia ed in essa tornasse ad essere protagonista nel presente e per il futuro.

Nel progetto di recupero dei valori identitari del popolo novolese, significante e significato assumono, come affermava Ferdinand de Saussure, la nozione di “valore” e, dunque, di “identità” che una comunità non deve mai perdere.

È in quest’ottica che, in occasione dei prossimi festeggiamenti in onore della patrona e protettrice Maria SS. del Pane, la stessa Amministrazione Comunale col patrocinio della Regione Puglia, dell’Unione dei Comuni del Nord Salento, della Presidenza del Consiglio Comunale ed in collaborazione con il Comitato Festa guidato dal presidente Massimo Potì hanno voluto finalmente istituire in modo ufficiale la cerimonia della “posa dei grappoli d’uva alle luminarie”, nell’ottica generale di una rivalutazione della festa patronale dell’estate novolese partendo, anzitutto, dalle prerogative originali della stessa.

Si tratta di una tradizione che, come affermano alcuni testimoni viventi, risalirebbe almeno agli ultimi anni dell’800, quando fecero la loro comparsa le artistiche luminarie installate per abbellire piazza Regina Margherita e in piazza Mercato (oggi “piazza Aldo Moro e Martiri di via Fani”) in occasione della festa della protettrice, Maria SS. del Pane. Ancora oggi si è soliti appendere sotto le artistiche arcate di luci e le casse armoniche i primi tralci di uva maturata proprio nel corso dei giorni che precedono la festa, come auspicio per un buon raccolto. Una credenza dettata dal fatto che quella vinicola era l’attività più redditizia, almeno fino agli anni 60, ma che fino ad oggi passava in sordina senza rendere ragione delle motivazioni per le quali già dal sabato mattina, vigilia della festa, si scorgevano i grappoli sospesi alle luminarie, offerti dai contadini del luogo.

Inoltre, tale tradizione si arricchisce di un ulteriore significato: l’uva che viene appesa è definita anche “ua cijola” in quanto, nel corso della fase di maturazione lascia trasparire ancora il seme contenuto negli acini. Questo è stato interpretato dai nostri antenati come metafora della gravidanza di Maria a metà del suo percorso gestatorio verso il Natale, quando darà alla luce Cristo, Salvatore del mondo, pane della vita eterna, vino della gioia, sangue del sacrificio redentore.

Infine, il tralcio con tre grappoli d’uva è l’emblema ufficiale del Comune di Novoli che sul finire dell’800, in virtù dello sviluppo agricolo ed economico di quegli anni, sostituì quello primitivo che raffigurava la Madonna con bambino benedicente legato, a sua volta, al primitivo nome del paese, “Sancta Maria de Novis”.

La manifestazione, che avrà luogo giovedì 14 luglio a partire dalle ore 20 con la celebrazione della S. Messa presso il santuario e la benedizione dei grappoli, sarà arricchita dal canto dell’Inno del Comune di Novoli intitolato “Grappoli d’uva”.

Pubblicato nel 2002 su testo di Mario Franchini e musica di Tonio Calabrese, il testo dell’inno esprime in modo esemplare il significato metaforico offerto dall’immagine dei grappoli d’uva sintetizzata nell’espressione benaugurante “nei grappoli c’è il popolo e il singolo. Indicano benevoli: per tutti armonia, per l’uno sintonia”. Il recupero e l’attenzione che si è voluta conferire a questa tradizione, dal carattere genuinamente popolare, è segno della sincera collaborazione che l’Amministrazione Comunale ricerca e attua con le parrocchie, le Associazioni e i singoli cittadini per lo sviluppo umano, sociale e culturale del territorio, attraverso il recupero delle memorie locali che messe insieme realizzano una storia globale.

Ricordi, racconti, esperienze sono elementi che insieme contribuiscono a formare la “persona” con le sue idee e i suoi valori. Pertanto, la riscoperta e la rivalutazione delle radici e del passato è di fondamentale importanza in quanto rappresenta il portatore di un seme che deve dare un frutto, ossia il futuro, che non può prescindere dal passato il quale deve essere sempre presente.