Grande commozione a Santa Maria della Luce, in Lecce, per il saluto a don Giancarlo: un concerto in suo onore

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Lecce – “Siamo onde dello stesso mare, foglie dello stesso albero e fiori dello stesso giardino” (Seneca). Grande commozione la sera dell’8 gennaio scorso nella Chiesa di Santa Maria della Luce in San Matteo a Lecce, dove si è svolto il concerto dall’originale ed esplicativo titolo: “Grazie don Giancarlo”. Il destinatario del ringraziamento, giunto “ai titoli di coda di un’esperienza durata trentuno anni” come lui stesso ha detto nel corso della serata, è il parroco uscente Mons. Giancarlo Polito.

Classe 1943, fu ordinato sacerdote nel 1970 da Papa Paolo VI. Attualmente è Segretario presso la Curia Arcivescovile, Presidente del Capitolo Metropolitano, Maestro delle Cerimonie liturgiche dell’Arcivescovo e, dal 15 gennaio prossimo, Rettore della Basilica del Rosario di Lecce.

Figura carismatica, dallo sguardo burbero ma dal cuore generoso, l’amico di vecchia data, l’Arcivescovo Mons. Michele Seccia, lo definisce “Modello di Vangelo vivente e di profonda spiritualità”. E a guardar bene gli occhi commossi dei parrocchiani, giunti numerosi a salutare il loro parroco, di affetto ne deve aver dato tanto. Ancora, l’Arcivescovo Seccia ha ringraziato Mons. Polito “per aver saputo trasmettere la sua passione per il Signore e l’amore verso la Liturgia”.

“Quando ci rivolgiamo a te, ci commuoviamo sempre”, esordisce con queste parole il Direttore e organista M° Tonio Calabrese (Direttore del Coro Diocesano e membro dell’Ufficio Liturgico Diocesano, per il Settore “Musica Sacra”, laureato in organo e composizione organistica, diplomato in Musica Liturgica, docente di ruolo in Materie Letterarie, Compositore e Autore del libro “Cantate Inni – Florilegio di Lodi ai Santi venerati in Novoli e nella Diocesi di Lecce. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni e collaborazioni con diverse testate giornalistiche).

Il concerto ha visto la partecipazione del Coro liturgico – Polifonico della Cattedrale di Lecce e la presenza della soprano Francesca Mazzeo, del percussionista Tiberio Pati e del noto violinista Domenico Gigante (laureato in violino e viola, ha frequentato i corsi di perfezionamento in interpretazione e pedagogia violinistica, musica da camera e formazione orchestrale, premiato in vari concorsi nazionali per violino, attualmente è anche docente di ruolo presso la scuola primaria dell’Istituto Comprensivo di S. Cesario di Lecce).

Sotto la volta a stella, tripudio di bellezza e di arte, hanno riempito di armonia la già suggestiva chiesa seicentesca, dalla navata unica a pianta ellittica, che con le 12 statue degli apostoli, le numerose tele e ancora, statue lignee, in pietra e in cartapesta accoglie, così come nel tempo ha saputo fare Mons. Giancarlo Polito, i suoi fedeli. Magistralmente eseguiti dal coro, i brani proposti nel corso della serata, due dei quali composti dal M° Calabrese: “Io sono il buon Pastore” e “A te la mia vita”, hanno sapientemente scandito, come in una solenne messa cantata, quei sentimenti e parole di affetto, che spesso si ha difficoltà ad esternare, ma che la musica lascia crescere come generosi germogli d’amore.