Anno che va, anno che viene

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2020 addio, anno sgangherato, malconcio, portatore di destabilizzazione e morte, ma anche anno di riflessione, di grandi cambiamenti che hanno a che fare con il modus operandi e con nuove consapevolezze.

Chi fa proiezioni paventa ancora la possibilità di soffrire per l’invasione continua massiva dell’emergenza epidemiologica. Ormai è diventata una nuova pelle quella che ci fa vedere bardati e isolati nell’interazione sociale.

Che cosa ci si attende?, come ogni anno, si delineano i presupposti almeno a livello ideale per la costruzione di realtà positive e lungimiranti. La letterina a Babbo Natale reca, in ogni pagina, i propositi di comportarcisi bene durante l’anno che viene, affinché si possa ricevere il bacio della dea fortuna e assistere alla realizzazione di disegni concernenti realtà lavorative, affettivo-sentimentali, a carattere generale ed essenzialmente emotive.
Per l’economia italiana e mondiale si fanno preghiere corali poiché risalga e si scongiuri il rischio per la sopravvivenza che si vuole anteporre a qualsiasi volontà di creare.

E, a proposito di creazione, non può sfuggire la recente iniziativa dell’Associazione Nova Liber Ars, patrocinata dall’Assessorato alla cultura del Comune di Novoli che, nella Saletta della Cultura “Gregorio Vetrugno”, ha ospitato l’evento dal titolo “Civico 2020 – Suoni e colori per la rinascita”. Lo spazio dedicato agli artisti che hanno partecipato consegna uno spaccato non assolutamente negativo dell’anno al tramonto. Un emblema, appunto, per la rinascita. Le musiche e le opere policrome celebrate ricorderanno l’anno 2020, famoso per i prolifici artisti vari che hanno eternato l’entusiasmo e la voglia di esserci con i colori delle fantasie pittoriche e musicali e anche in memoria di coloro che annoverano provvidenziali esibizioni canore sulle terrazze.

Questa antologia è un monito per tutti a fare di più e bene. Previsto così, il 2021 sarà sicuramente un anno di rinascita sociale che guarda al primo posto al futuro e promette svolte epocali almeno nelle previsioni della chiaroveggenza e, se gli opposti si toccano, anche nel contesto della cristianità.

Abbiamo trascorso in religioso silenzio la festa più bella dell’anno, il Natale, annunciatore di novità e di amore da condividere in ogni caso. Secondo il modello triangolare, applicato alla psicoterapia cognitiva, che considera l’uomo un elaboratore di informazioni, e quindi non avente valore deterministico, come accadeva nella psicoanalisi, abbiamo una tripartizione delle fasi del momento che si esplica tra azione e reazione. Esso propone di considerare: A) come l’evento attivante di un comportamento, C) come la conseguenza dell’attivazione e B) che sta per Belief che esamina le credenze, i valori e quant’altro fanno sì che la persona risponda allo stimolo provocato.

A livello contestuale dunque il fattore A lo conosciamo e non è altro che il flagello e la conseguente deflagrazione, per così dire, del sociale che ancora subiamo. Il C è dato dall’effetto-risposta tutta soggettiva a questa aggressione. E poi lo stadio B vuol significare, pensando positivo, rinnovamento radicale delle abitudini quotidiane e a lunga portata. E per chi ha l’attitudine a ripresentarsi sotto nuove forme e a mettere le basi ad una vita nuova, si può appoggiare ai principi della nuova psicologia. Questo consente che ci si doti di nuove sicurezze e si veda l’accettazione di sé come un’operazione senza condizioni e senza lambiccarsi il cervello circa quello che è stato e non sarebbe dovuto essere.