Porto Cesareo, presentato il progetto di riqualificazione di un tratto del cordone dunale confiscato alla mafia

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Cordone dunalePorto Cesareo (Le) – Si è concluso in questi giorni, nell’Amp Porto Cesareo (Lecce), un importante intervento di risanamento di un tratto di cordone dunale, sito in località ‘Riva Degli Angeli’ lembo nord della Costa di Porto Cesareo-Torre Lapillo danneggiato nel tempo dal transito e dallo svolgimento di attività antropiche.

 

Le attività progettuali, sono state finanziate con fondi erogati dal’MATTM (Ministero Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare) all’Area Marina Protetta “Porto Cesareo” con un co-finanziamento del Comune di Porto Cesareo, ha interessato una vasta area costiera, di circa quattro ettari, espropriata alla mafia, precisamente alla Sacra Corona Unita.

L’obiettivo del progetto di riqualificazione è verificare l’efficacia di tecniche di ingegneria naturalistica per il ripristino morfologico ed ambientale del sistema dunale e retrodunale, la cui conservazione è molto importante, poiché costituisce di fatto la naturale riserva di sabbia per la spiaggia. Questo tipo di attività una volta terminate  inoltre, svolgerà un’importantissima azione di difesa dall’ingresso delle mareggiate e dai venti salmastri a tutela del prezioso ecosistema, garantendo una valida difesa contro l’erosione costiera.

L’area confiscata alla mafia circa una decina di anni addietro dalla DDA di Lecce, è stata affidata al Comune di Porto Cesareo che insieme all’Area Marina Protetta Porto Cesareo ed all’Associazione Libera di Don Luigi Ciotti, tramite la stipula di un protocollo d’intesa, hanno promosso interventi per restituire questo splendido tratto di costa alla pubblica fruizione in modo eco-sostenibile e secondo un rigido criterio di equità sociale ed utilità comune.

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