Malachianta, a Squinzano nasce un nuovo progetto a tutela dell’agricoltura

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MalachiantaSquinzano (LE) – È nata in questi giorni a Squinzano “Malachianta” un’associazione che intende operare nel settore dell’agricoltura offrendo supporto a tutti coloro che intendono dedicarsi all’imprenditoria agricola, stimolando il ricambio generazionale del settore. Abbiamo incontrato Giuliana Mastroleo, presidente dell’associazione, che ci ha illustrato questo nuovo progetto.

Come nasce l’idea di questa nuova associazione?

 L’idea nasce spontaneamente all’interno di un gruppo di persone che si è posto l ‘obiettivo di costituire, in alternativa alle associazioni della filiera agricola già consolidate, un nuovo organismo associativo che risponda alle esigenze di piccoli e medi coltivatori, spesso ignorati al cospetto dei proprietari di grandi dimensioni, cercando di coglierne le criticità e le difficoltà con le quali si confrontano quotidianamente.

Chi sono i promotori?

 I promotori, sono un gruppo di cittadini che ricoprono diversi ruoli nella società: liberi professionisti, impiegati, operai, artigiani, imprenditori, piccoli coltivatori. Gli stessi che si sono ritrovati accomunati nella lotta per la difesa degli ulivi contro l’affaire Xylella fastidiosa e che hanno condiviso diverso tempo insieme nelle campagne salentine durante i presidi e in giro per le piazze salentine con convegni per promuovere e informare i cittadini relativamente agli strumenti di difesa legali per la tutela del patrimonio olivicolo. È bastato uno sguardo per dar vita al progetto associativo che gli accomunasse; questo ha fatto nascere “malachianta”.

Perché il nome “Malachianta”?

 Malachianta prende spunto da una canzone di pizzica salentina. La canzone parla di tormenti della vita, delle pene, di un destino quasi segnato. Prendiamo spunto dal profondo significato del testo della canzone calandolo nella sofferenza che hanno sopportato gli ulivi in generale, ma anche l’intero comparto agricolo del salento,  storicamente bistrattato dalle politiche governative che si sono succedute nel corso dei decenni insieme alle più recenti direttive comunitarie. Un po’ come se si avesse un destino segnato da un male sin dalla nascita per essere nati in un territorio maledetto. Piante maledette dai potenti della terra, per l’appunto delle “Malachiante”.

Quali sono gli strumenti di cui intende avvalersi l’associazione per conseguire i fini che si propone?

 L’associazione si adopererà per la promozione del comparto agricolo, attraverso strumenti di formazione, consulenza aziendale e consulenza legale. Ci siamo attivati già prima della costituzione, come è logico che fosse, per disporre di risorse umane e immobili che ci consentiranno di avviare corsi di formazione per chi vuole apprendere e crearsi una professionalità specifica nel comparto, tale da potersi ritagliare delle opportunità lavorative e al contempo creare un ricambio generazionale; corsi di marketing per la promozione di prodotti biologici, con l’etichettatura di Km 0, il tutto rafforzato dalla promozione di una cultura di rispetto della natura e del territorio nell’utilizzo di pratiche e prodotti che ne conservino e ne tutelino l’esistenza, consulenza a 360 gradi agli associati sia dal punto di vista aziendale sia legale nel disbrigo di pratiche.

In un settore come quello dell’agricoltura pugliese, come pensate possa essere accolta la nascita di questa nuova associazione?

 Questo ce lo dirà il tempo. Siamo fiduciosi, già dai primi riscontri ottenuti con l’adesione di imprenditori, professionisti e cittadini motivati dall’adoperarsi in un settore che nel corso dei decenni è stato sempre più abbandonato perché ritenuto poco produttivo ma, se affrontato con i giusti mezzi e strumenti, può rivelarsi un “nuovo” volano per la nostra economia e in quest’ottica ci adopereremo: riprendersi l’agricoltura facendone un lavoro di qualità, professionalmente produttivo e appagante, migliorando la qualità della vita dell’intero territorio.

Ci sono i presupposti perché si crei un’efficace sinergia con le altre istituzioni presenti sul territorio e che già operano nello stesso ambito?

 Sì. Malachianta si propone come un’associazione aperta a scambi e condivisione di idee, progetti e collaborazioni che rispecchino le finalità associative, nel rispetto dei principi associativi votati alla libera e apartitica partecipazione.