Il diabete: ricerca, prevenzione e cura. Se ne parla in un convegno, il 30 maggio, a Porto Cesareo

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Porto Cesareo (Le) – Si terrà mercoledì 30 maggio, ore 19:00, presso la Biblioteca Comunale “A. Rizzello”, il Convegno “Il diabete: Ricerca, Prevenzione e Cura”.

Dopo il benvenuto di Salvatore ALBANO (Sindaco di Porto Cesareo) ed i saluti di Sandrino Francesco RATTA(Presidente Lions Club Copertino-Salento, club trainer), Antonio CARETTO (Presidente del Comitato distretto Lions 108 Ab per il Service Diabete e Direttore del reparto di Endocrinologia, Malattie metaboliche e Nutrizione clinica dell’Ospedale di Brindisi) illustrerà “Il progetto Lions per il diabete”.

Modererà Rosalia SERRA, Responsabile della UOS Aziendale Territoriale di Diabetologia e Malattie Endocrino-Metaboliche presso il Poliambulatorio “Cittadella della Salute” di Lecce.

Interverranno:

Giovanni LECCISO – Geriatra e Diabetologo, già Primario di Geriatria (Il diabete nella terza età)
Gabriele AMMASSARI – Responsabile del Servizio di Diabetologia del Presidio Territoriale di Nardò (Vecchie e nuove cure per il diabete)
Gabriella Vittoria DURANTE – Biologa e Nutrizionista (Alimentazione e stili di vita per prevenire e trattare il diabete)
Concluderà Francesco ANTICO, Governatore Distretto Lions 108 Ab

 Si tratta di una patologia sempre più diffusa, che colpisce circa il 6% della popolazione ed è in aumento nelle persone ultrasessantenni, riferisce Cosimo Damiano ARNESANO (Presidente dell’Associazione di Promozione Sociale MediterraneaMente e della sezione FIDAS di Porto Cesareo). E aggiunge: “Il Convegno, promosso ed organizzato unitamente al Lions Club di Copertino-Salento, rientra nel programma della III edizione dell’Alto Riconoscimento VIRTU’ E CONOSCENZA e mira a dare informazioni e approfondimenti sulle nuove terapie sia nel diabete di tipo I che nel diabete di tipo II. Gli esperti si soffermeranno sull’’efficacia della pratica sportiva e della dieta mediterranea nella prevenzione e faranno il punto sulle complicanze della malattia che ancora oggi rappresentano uno dei maggiori fattori di rischio di morte e disabilità con relativa ripercussione sull’aspettativa e qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie”.