Savino Tesoro chiude le porte: “non vendo il Lecce”

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tesoroQuesta mattina alle 11.30, nonostante la mezza giornata libera concessa a Miccoli e compagni, si è tenuta la conferenza stampa convocata dal Patron Savino Tesoro per rispondere alla voce uscita negli ultimi giorni e che riguarda un presunto passaggio di consegne ai vertici dell’Unione Sportiva Lecce. 

Riassumendo, secondo quanto riportato da alcuni colleghi, ci sarebbero tre cordate interessate all’acquisizione del pacchetto di maggioranza della società: una guidata da Corrado Iurlano (figlio dell’indimenticabile “Presidentissimo” Franco), una di cui farebbe parte l’ex direttore sportivo di Lecce e Fiorentina Pantaleo Corvino ed un’ultima che farebbe capo ad un imprenditore portoghese. 

È l’insistenza con cui sono state messe in circolo queste voci ad infastidire Savino Tesoro che inizia la sua conferenza in modo secco ed inequivocabile specificando quello che ha più volte ribadito in questo suo primo anno alla guida della società di Piazza Mazzini: “Voglio precisare che non ho mai messo in vendita il Lecce. Mai!”.

Delle tre cordate di cui si è parlato, solo una si è mossa concretamente nonostante le procedure intraprese siano state considerate del tutto insufficienti dalla dirigenza giallorossa: “Ho sentito solo Iurlano e, quando l’ho incontrato, ho chiesto delle garanzie prima di avviare una trattativa. Si dice che abbia ricevuto tali garanzie attraverso una lettera che non dice niente e a cui non ho nemmeno risposto. Non voglio fare polemiche con Iurlano, voglio solo precisare che non ho mai ricevuto delle garanzie concrete”. A sostegno della sua tesi, Savino Tesoro ha fatto leggere una lettera datata 16 agosto e firmata da Corrado Iurlano in cui l’imprenditore leccese, dopo aver specificato che tutti i componenti della cordata hanno a cuore le sorti del Lecce, dichiara di essere in possesso delle documentazioni e delle garanzie richieste dall’attuale proprietà giallorossa.

Il Lecce non è, quindi, in vendita ed il Presidente richiama tutti al buon senso chiudendo le porte ad eventuali acquirenti in tempi brevi: “Chiunque parla di trattative fino alla fine della stagione, scrive il falso perché per questo arco di tempo non accetterò nessuna offerta… poi si vedrà. Chiedo, poi, a tutti di non destabilizzare un ambiente già di suo difficile”.

Dopo queste precisazioni, si è parlato della situazione finanziaria della squadra che, a detta dello stesso Patron, vanta un bilancio che pochi club di A si possono permettere: “Ho preso una società con debiti e crediti, ora ha solo crediti per circa sette milioni principalmente dalla Lega”.

Nonostante la società non sia in vendita, la famiglia Tesoro non vuole essere un ostacolo ad eventuali opportunità che possano portare il club a livelli più alti: “Se arriverà un’offerta che possa migliorare il livello della società non sarò un ostacolo ma per ora non ne sono arrivate e, per un anno, non ne voglio sentire”.

La conferenza di oggi è stata anche un’occasione per fare un’analisi sul mercato estivo del Lecce. “Abbiamo una squadra completa e spero che abbiano anche gli attributi che l’anno scorso sono mancati. Sono soddisfatto ma il campo darà il verdetto definitivo”. 

Il Lecce avrebbe potuto chiedere, come hanno fatto altre società tra cui la Salernitana, di partecipare, come l’anno scorso, al girone A di Lega Pro, ma questa è stata una possibilità a cui i dirigenti giallorossi non hanno nemmeno pensato: “Non abbiamo nemmeno provato ad andare nel girone A e quelli che ci hanno provato non hanno ottenuto niente”.

Un’ultima battuta è riservata alla tifoseria che sta rispondendo timidamente alla campagna abbonamenti: “Molti si lamentano per il fatto che dovranno pagare le tre partite in cui la curva nord sarà squalificata ma, in totale, quest’anno costerà 99 euro contro i 100 dell’anno scorso (90€+3€ a partita). Sono stato a Salerno e i loro tifosi erano non l’undicesimo ma il diciottesimo uomo in campo, per il resto la Salernitana non era niente di che. Quest’anno nel campionato ci sono molte grandi piazze. Gli abbonamenti sono arrivati solo a quota 1500 ma, pur di salire in Serie B, me ne basterebbero anche 200”.

 

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