Savoia-Lecce: le pagelle. Faro Papini, male Salvi e Moscardelli

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PapiniTorre Annunziata (Na) – Un altro 0-0, ma stavolta con diverse recriminazioni di marca giallorossa, caratterizza la terza trasferta stagionale. Al “Giraud” il Lecce non riesce a raccogliere il bottino pieno contro un Savoia schierato dal suo tecnico Bucaro con l’intento di non prenderle prima di tutto. La difesa regge bene, con la riserva del test poco probante dato da Di Piazza,Scarpa e Cipriani, ma i segnali più preoccupanti provengono dall’attacco. Il Lecce non riesce ad aprire le difese avversarie, se schierate, e pecca di cinismo sottoporta, qualità importante, se non vitale, per primeggiare in un campionato come questa Lega Pro.

Il primo tempo, col Savoia chiuso in difesa, vede le accelerate leccesi solo alla mezz’ora: Carrozza al 34′ trova la paratissima di Sabatino, Della Rocca per due volte viene stoppato dai centrali campani e, paradossalmente, l’occasione più ghiotta capita al Savoia: Scarpa pesca Sabatino che resiste alla pressione di Martinez e, solo davanti a Caglioni, spreca clamorosamente. Il secondo tempo, tattico e spigoloso, è giocato a centrocampo e il Lecce va in inferiorità numerica nel periodo di maggior dominio territoriale. La simulazione di Salvi, che costa all’ex Treviso il rosso dopo l’ammonizione di soli 60 secondi prima, sembra dare una svolta inequivocabile al match, ma il Savoia non punge. Scarpa è controllato dal dispositivo difensivo giallorosso e l’ex Cipriani sparacchia alto una buona palla. Il Lecce tenta di costruire anche in 10, ma in attacco è inconsistente. L’espulsione di Checcucci al 75′ riporta in parità il computo degli uomini in campo, ma il Lecce non riesce ad aprire nessuna breccia nel muro oplontino: i tiri da fuori di Sacilotto e Mannini sono alti, un sussulto dell’esterno pisano non trova una deviazione a centro area e quelle palle inattive che tanto male hanno fatto alla Reggina di Cozza non vengono scodellate bene. Solo Papini, eroico dopo una partita di grande spessore, sfiora la rete nella ripresa, ma il suo piazzato di piatto viene deviato da Calzi prima di fare la barba al palo.

Caglioni 6: Una ribattuta rischiosa sui piedi di Cipriani è l’unico sussulto del portiere bergamasco, inoperoso anche oggi a causa delle imprecisioni e del poco spessore dell’attacco campano.

Martinez 6: La solita sicurezza del costaricense non viene sollecitata da straordinari. Sabatino e Gallo catalizzano bene il gioco oplontino sono nella propria metà campo e, arrivati in zona “Tuma” si sciolgono come ghiaccioli all’Equatore. Nella ripresa, specialmente nella fase di power-play del Savoia, chiude qualche sortita in più e pulisce qualche pallone calciato dalle fasce.

SacilottoSacilotto 6,5: È il suo periodo di maggiore brillantezza. Pulito, concentrato e puntuale anche oggi, affianca alla sostanza difensiva una non comune lucidità nel tentare di ribaltare le azioni dalla propria trequarti, scavalcando il centrocampo: una qualità che è un lusso per un centrale di Lega Pro. La pochezza dell’attacco salentino lo induce a provare a pescare, senza fortuna, il jolly con un tiro da fuori all’85’

Abruzzese SV: Gioca soltanto pochi minuti ed esce claudicante, forse a causa del riacutizzarsi dei dolori che ne hanno causato l’uscita nel match contro la Reggina. Era giusto rischiarlo?

(18′ Carini 6: Molto meglio rispetto ad Aprilia. Rileva bene il centrale andriese e risponde presente ad ogni squillo aereo e palla a terra. A tratti non è sicurissimo in fase di disimpegno, ma la sua condizione non può che migliorare. )

Lopez 5,5 Passo indietro rispetto all’arrembante match di venerdì. In difesa chiude la porta senza molti complimenti a un Malaccari meno pericoloso rispetto alla scorsa stagione, ma è propositivo solo nella prima parte di partita, quando con Carrozza si sovrappone più volte, mettendo a dura prova la diga di Bucaro. Così così nel finale: troppi palloni scodellati male al centro pesano, e non poco, si una pericolosità offensiva da ritrovare.

Mannini 6,5: Più equilibrato rispetto ad Abdou Doumbia, all’inizio è poco cercato in fase offensiva. Mantiene corto il centrocampo del Lecce e alla lunga emerge: nella ripresa due suoi sussulti portano ad altrettante palle in area non sfruttate. In più, tenta anche il jolly da fuori non trovando la porta di Santurro. Ha personalità, ma non ha trovato il sostegno giusto in una ripresa difficile.

Salvi 4,5: Le chiusure e la forza di volontà contro il folto centrocampista torrese non cancelleranno mai la grossa ingenuità odierna del centrocampista ex Treviso, ammonito al 55′ per un fallo su Scarpa ed espulso un minuto dopo per una sciagurata simulazione sul centrodestra dell’area del Savoia.

Papini 6,5: Il Re è tornato a comandare il centrocampo giallorosso. La sua presenza in fase di costruzione è più che costante e il suo moto perpetuo nella zona del cerchio centrale del campo fa abbassare ancora di più Calzi e Malaccari, preoccupati dalle impetuose folate del “Papo”. La sua prestazione sarebbe stata da incorniciare se quel destro al 90’ non fosse stato deviato da Calzi prima di sfiorare il palo alla sinistra di Sabatino.

CarrozzaCarrozza 6: La transumanza sul lato sinistro, out più congeniale alle folate del gallipolino, sposta sul suo lato il dispositivo difensivo di Bucaro, caratterizzato dal raddoppio fisso sull’esterno giallorosso. Apre la via alla conclusione di Miccoli, poi murata, ma la diga campana, piazzata sulla trequarti a difesa dell’area, lo blocca nelle sue folate caratterizzate da dribbling nello stretto e palle scodellate al centro.

(58′ Filipe 6,5: Entra con il Lecce in dieci dopo l’infelice espulsione di Salvi e ridà lucidità ad una manovra prima sin troppo compassata. Con la palla al piede, pesca per due volte Moscardelli ai 20 metri dalla porta avversaria, ma le polveri bagnate dell’ex Bologna non hanno permesso la miglior sorte all’intuzione dell’ex perugino.  )

Della Rocca 6 : Gli arbitri dovrebbero conoscere meglio lo stile di gioco di quest’attaccante, poco tutelato in area: anche oggi almeno una delle due cinture ai danni del brindisino avrebbero potuto fruttare un rigore. Nonostante tutto, si batte come un leone nella gabbia eretta da Rinaldi e Checcucci e per due volte sfiora la zampata in conclusione di primo tempo. Cala colpevolmente nella ripresa uscendo fin troppo dall’area e occupandosi perlopiù del pressing in prima battuta ai tre centrali oplontini.

Miccoli 5,5: Sgomita con difficoltà tra i centrali oplontini e non arriva mai al tiro in porta: tutte le sue conclusioni vengono sventate da degli interventi alla disperata. Non punge da calcio piazzato e quasi toglie dai piedi di Mannini una buona occasione.

(53′ Moscardelli 5: L’aria del Salento, mista alle sabbie mobili di una Lega Pro dove il suo talento viene spesso preso a calci e spintoni, gli ha portato tanta rabbia, scaricata nel peggior modo sul terreno di gioco. Il “Mosca” cincischia con la sfera, cerca improbabili slalom e non conclude mai in porta, sprecando anche le palle inattive. )

All. Chini 5,5: Il 4-4-2 ha funzionato a sprazzi, e solo con le giocate dei singoli. Ad onor del vero, c’è da dire che l’espulsione di Salvi, giunta nel periodo di maggior lucidità leccese, ha stravolto molti piani, ma sulla pochezza offensiva in area c’è da indagare, e non poco. Già a partire dalla partita in casa contro la Paganese si potrebbe ritornare al 4-2-3-1, magari con il fosforo di Filipe affiancato alla sostanza di Papini nel cuore del campo? Il Lecce ha bisogno di affiancare un gioco offensivo più frizzante e arioso ad una ritrovata solidità difensiva. 

Gli avversari: Savoia

Santurro 6

Rinaldi 7

Laezza SV

(16′ Checcucci 5)

Di Nunzio 6,5

Sanseverino 6

Malaccari 5,5

Calzi 6,5

Gallo 6

(79′ Cremaschi SV )

Sabatino 5,5

Di Piazza 5

(65′ Cipriani 5,5)

Scarpa 6,5

All. Bucaro 6,5

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