L’analisi mondiale: occhio alla Francia, decisivo Messi, assente CR7

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Mondiale 2014Il “mondiale delle rimonte” continua a regalare emozioni a non finire, tra i successi a ripetizione delle squadre americane, in formissima in questa kermesse mondiale, e gli acuti di Francia, Belgio e Germania, che salvano la reputazione di un Vecchio Continente già falcidiato dalle eliminazioni di Spagna e Inghilterra e da un Italia che si giocherà tutto domani contro l’Uruguay.

L. MessiLa Francia, poi il vuoto – Il gruppo E, come prevedibile, sancisce il dominio incontrastato della Francia, nazionale arrivata in Brasile a fari spenti, ma “schiacciasassi” nel suo girone: a farne le spese è la Svizzera, travolta con un 2-5 dalla furia dei Bleus. Deschamps irrobustisce il centrocampo con Moussa Sissoko dal 1’ al posto di Pogba e lancia Giroud in avanti al posto di Griezmann. La scelta del tecnico ex Juve è vincente: angolo e testata dell’attaccante dell’Arsenal per l’1-0 francese dopo soli 16 minuti. La Svizzera soffre a centrocampo e un errore di Behrami, con una palla persa e recuperata da Benzeman, avvia il 2-0 francese realizzato da Matuidi che riceve palla dall’attaccante del Real ed infila Benaglio sul suo palo. La Svizzera è nel pallone ma Benaglio ovvia all’errore precedente parando un rigore a Benzema, penalty guadagnato dallo stesso centravanti per un fallo di Djourou. Il rigore parato rinvigorisce le ambizioni elvetiche, ma per la Francia è  delirio poco dopo: azione avviata da Evra, continuata da Giroud e conclusa in rete da Valbuena per il tris transalpino. I Galletti non allentano la presa e in apertura di secondo tempo arrivano anche al poker con Moussa Sissoko. Solo sul 4-0 francese arriva la reazione d’orgoglio elvetica, con la partita che si riduce a un flipper di reti ed emozioni: Dzemaili e Xhaka rendono meno amaro il passivo alla Svizzera e nel finale Karim Benzema firma la doppietta personale con un gol utile solo agli almanacchi. La nazionale elvetica, in lizza per il secondo posto nel Girone E, avrà la sfida a distanza nell’ultimo match contro l’Ecuador, capace di rientrare in lizza per la qualificazione grazie ad un 2-1 sulla cenerentola Honduras firmato dalla doppietta di Enner Valencia, punta 25enne del Pachuca, candidato al trasferimento in Europa dopo le 3 reti già segnate in questa kermesse.

Il mondiale di Messi? Leo Messi e l’Argentina, una storia tribolata e fatta più di dubbi che di successi, prima di questo Mondiale. La Pulce regala alla sua Albiceleste la seconda vittoria in due partite con un gol al 90’ che inverte ancor di più il precedente leitmotiv avaro di emozioni tra Messi e la sua nazionale. L’1-0 con il quale l’Argentina ha regolato a fatica l’Iran però è frutto anche di una bella partita della nazionale persiana, accorta nel difendersi e pericolosa nelle ripartenze: due parate mozzafiato di Romero hanno evitato anche il clamoroso vantaggio ai ragazzi di Queiroz. Nell’altra partita del girone la Nigeria alimenta le proprie possibilità di qualificazione grazia ad un 1-0, segnato dal gol di Odemwingie, contro la “bella e sfortunata” Bosnia-Erzegovina. I balcanici protestano per l’annullamento di un gol, apparso regolare a Edin Dzeko, ma incassano la sconfitta che spegne ogni barlume di qualificazione mondiale.

2-2 a ripetizione – Germania – Ghana entra di diritto nella speciale classifica delle partite più belle di questi Campionati del Mondo: il 2-2 con il quale la Germania raggiunge quota 4 punti è frutto di una partita vibrante e ben giocata. Da una parte il Ghana ha messo in mostra il meglio (velocità d’azione) ed il peggio (incapacità di chiudere le partite) della scuola calcistica africana e dall’altra la Germania ha celebrato il proprio cannoniere Miroslav Klose. L’attaccante della Lazio, grazie al gol del definitivo pareggio, ha raggiunto “il fenomeno” Ronaldo nella classifica dei realizzatori nelle fasi finali dei mondiali ed è andato a segno nella quarta kermesse consecutiva. La Germania soffre inizialmente le folate delle Black stars ma Neuer neutralizza i tentativi da fuori. Nel secondo tempo al 51’ Mario Gotze porta in vantaggio i tedeschi ma il Ghana non si da per vinto e ribalta temporaneamente il match: prima Andre Ayew svetta tra i due centrali tedeschi Mertesacker e Hummels e poi Gyan sfrutta un corridoio perfetto su assist di Muntari, leader del centrocampo delle Black Stars. Il ct tedesco Low fiuta il pericolo, manda in campo Klose e dopo 3 minuti arriva il gol di rapina dell’ex attaccante del Bayern su azione di calcio d’angolo. Il pari di Klose rinvigorisce ancor di più le ambizioni tedesche e la partita diventa bellissima: Asamoah salva da campione con una scivolata perfetta su Muller, Klose fallisce la doppietta e i tiri da fuori ghanesi finiscono fuori. La Germania ora potrebbe preparare il primo “biscotto” di questi Mondiali nell’ultima gara contro gli Stati Uniti. La selezione a stelle e strisce pareggia contro il Portogallo, subendo il 2-2 a pochi secondi dalla fine, ma sfodera al mondo intero un bellissimo calcio. La partita, inizialmente, si mette bene per Cristiano Ronaldo e compagni, grazie al vantaggio di Nani dopo 5’, scaturito dopo un errore della coppia centrale americana incapace di spazzare nel migliore dei modi un pallone. I lusitani in vantaggio gestiscono bene il match, sfiorando il raddoppio con un’azione tambureggiante che vede prima il palo di Nani e poi la grande risposta di Tim Howard sul tentativo della punta Eder. L’atteggiamento difensivo scelto da Paulo Bento per la ripresa è una zappa sui piedi per il Portogallo: gli Stati Uniti dominano sul piano della corsa, costruiscono bene a centrocampo con la sapienza di Bradley e Jones e arrivano al pari al 55’, dopo che al 51’ un salvataggio di Ricardo Costa aveva già evitato il pari: Jermaine Jones si mette in proprio e scaglia una sassata che lascia impietrito Beto (preferito a Rui Patricio dopo il debutto choc). Il Portogallo, con un piede e mezzo fuori dal Mondiale, si sbilancia in avanti trovando soltanto i guanti di Howard e viene trafitto in contropiede da Dempsey. Il 2-1 e la matematica eliminazione dei lusitani vengono evitati soltanto al 95’ da Varela, bravo a capitalizzare l’unico spunto degno di nota di Cristiano Ronaldo. Al Portogallo servirà un miracolo che dovrà superare la possibilità del gentlemen’s agreement tra yankees e teutonici.

Sì Belgio, rivelazione Algeria – Belgio a punteggio pieno e agli ottavi grazie all’1-0 contro la Russia di Capello che viene travolta dalle critiche per una fase offensiva poco pungente. La Russia si difende bene contro il palleggio belga, modus operandi di gioco sofferente sulle fasce, in quanto i terzini adattati Vertonghen e Alderweireld non assicurano molta propulsione. I Diavoli Rossi beneficiano dell’errore di Kokorin e portano a casa il risultato grazie alla ormai solita accelerazione nei minuti finali: Mirallas prende il palo da calcio piazzato, Hazard fa il fenomeno mettendo prima paura ad Akinfeev e poi servendo la punta classe 1995 Origi per il gol del delirio belga. Per una Russia che fatica a volare, c’è un paese intero che sogna di riscrivere la propria storia calcistica: l’Algeria batte la Corea del Sud con un 2-4 perentorio e affronterà la squadra di Capello nello spareggio dell’ultima giornata con il vantaggio di due risultati su tre disponibili. Le firma dello storico successo algerino portano i nomi dell’attaccante Slimani, dei centrocampisti Brahimi e Djabou e del difensore Haliche. 

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