Lecce, c’è qualcosa di giustificabile?

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Lecce– La sconfitta di ieri con il Matera è stata un colpo pesante per il Lecce di Pasquale Padalino, dominato totalmente e per quasi tutti i 90’ da un avversario più in palla che sembrava avere una marcia in più. Lo 0-3 basterebbe già a descrivere l’andamento della contesa trionfale per la squadra biancoazzurra, che ha battuto i salentini grazie alle reti di Negro, Armellino e Strambelli.

Proprio dalle tre segnature lucane potrebbe sorgere un interessante spunto di analisi che allevierebbe le numerose critiche piovute sul tecnico del Lecce Pasquale Padalino, criticato per non aver esaminato i segnali negativi provenuti dalle vittorie in trasferta contro Juve Stabia e Taranto. Riavvolgendo il nastro degli hi-lites della sconfitta di ieri, si evidenzia la natura fulminea delle tre giocate che hanno portato il pallone nel sacco. Sul vantaggio, Ingrosso ha seminato un Contessa mai in partita prima del servizio centrale per Negro e le altre due reti sono state delle letterali perle balistiche da fuori, al netto della lettura forse lenta di Lys Gomis. Tutti particolari dove l’allenatore, più che tambureggiare in settimana, può far poco.

Ad onor del vero, per essere equilibrati, il posizionamento sbagliato degli interpreti difensivi ha interessato anche altre azioni della partita che potevano sorridere al Matera. Il gallipolino Mirko Carretta ha tagliato in due la difesa giallorossa più volte con sgroppate solitarie che dapprima hanno annichilito il quasi nullo schermo del centrocampo e poi hanno primeggiato su una retroguardia lenta e macchinosa nel tappare i buchi aperti dalle continue sovrapposizioni dei movimenti di Negro e Strambelli, coadiuvati anche da Casoli sulla sinistra e Di Lorenzo sulla destra, imprescindibili supporti sul fianco del gioco dell’allenatore Gaetano Auteri, vero vincitore della gara.