Il coraggio di vincere

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Lecce FoggiaQuattro squadre in un punto sono la fotografia di un campionato equilibrato e difficile da conquistare se non si osa. Ieri il Lecce, forse (o forse no), avrebbe potuto vincere se non avesse avuto paura di perdere la partita, se avesse avuto un atteggiamento un po’ meno compassato e sazio e avesse avuto un allenatore più coraggioso e meno calcolatore di Padalino che ha studiato per bene i nostri avversari e ha deciso di adottare la tattica “dell’attesa”.

In campo ieri il Foggia ha fatto la gara per niente intimorito dai quasi 18mila spettatori mentre i giallorossi si sono affidati alle ripartenze da cui comunque sono scaturite delle ottime opportunità di andare in rete che il Lecce non ha saputo sfruttare.
Probabilmente se si fossero concretizzate in gol le ghiotte occasioni capitate a Caturano, Pacilli, Torromino e Mancosu staremmo parlando di un altro Lecce e di un’altra partita. Ed invece le nostre punte sono apparse in alcuni episodi poco lucide, piuttosto appannate rispetto alle prime partite di questo campionato che avevano fatto sognare i tifosi salentini. Certamente dunque un pari giusto contro una squadra meglio organizzata e più rodata del Lecce, con un fortissimo centrocampo che schiera un giocatore di serie A come Vacca.

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La nostra difesa si è, come al solito, ben comportata, con Bleve che, quando è stato chiamato in causa, ha risposto con un’ottima reattività; bene Cosenza e Giosa, precisi e puntuali anche se un po’ lenti, ed i laterali Vitofrancesco e Ciancio che però non sempre sono riusciti a ripartire. Il centrocampo, da rivedere una volta per tutte ma con un Lepore sempre generoso e onnipresente al contrario del lento Arrigoni e dell’intermittente Mancosu, non ha retto al confronto con quello degli avversari che con Agnelli, Gerbo e Vacca ha giganteggiato. L’attacco, come ho già scritto, non è riuscito come in molte altre occasioni a sbrogliare i problemi del Lecce e del suo allenatore con un gol, ha lottato ma ha fallito ghiotte occasioni davanti al portiere.

È probabile che il Lecce sia in una fase di calo fisico dopo l’arrembante inizio del campionato che però potrebbe precedere quello dei suoi diretti avversari, certo è che il gioco della squadra salentina è diventato lento e prevedibile.

La prossima settimana si gioca contro l’Unicusano Fondi che nell’ultimo turno ha pareggiato a Caserta. La squadra laziale è proprietà dell’Università Cusano: saprà insegnare calcio?