Il commento di Lecce-Brescia: orgoglio, grinta e determinazione, nonostante tutto

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Lecce – La gara importante è tua. Sì, perché, nonostante il pareggio all’ultimo respiro, i giallorossi hanno dimostrato rabbia e orgoglio. I giallorossi pareggiano per 2 a 2 contro un Brescia quadrato e voglioso di fare risultato. Va detto che la squadra di mister Corini ha giocato solo un tempo, il secondo. Dopo una prima frazione di gioco disputata sulla falsariga della gara contro l’Ascoli, i cambi nella ripresa hanno cambiato tutto. Hanno vinto i giovani, ancora una volta.

I salentini si presentano contro il Brescia con un centrocampo fatto di giovani con il solo veterano Tachtsidis nel ruolo di play. Sono stati scelti Bjorkengren e Hjulmand a completare i tre del centrocampo. Recuperato in extremis il centrocampista danese classe 99’. La squadra di mister Corini inizia la partita con due azioni degne di nota: un gol di Mancosu annullato per fuorigioco e un gol mancato da Stepinski, anche questo in posizione di offside. La squadra sembra in palla in questi primi minuti davanti ad un avversario ordinato e veloce sulle corsie laterali. Proprio Hjulmand, con un tiro defilato a ridosso della trequarti, riesce ad impensierire Joronen che si rifuggia in angolo.

Nonostante la scoppola subita contro l’Ascoli, non si vedono grossi cambiamenti sia dal punto di vista tattico che mentale. Le due folate iniziali sono state frutto di occasioni dei singoli. Alla metà del primo tempo, Il Lecce non riesce a trovare spazi e, di conseguenza, linee di passaggio illuminanti. Si torna sempre indietro con un giro palla sterile dei difensori. Al 23’, il Brescia si mangia un gol a porta vuota. Attraverso una pressione alta, i lombardi rubano palla, arrivano in area di rigore con un cross di martella, spizzata di Bisoli e poi bicicletta di Donnarumma dalla quale scaturisce un’occasione nitida per Aye sciupata malamente. Fase spezzettata del match. Quando i giallorossi entrano in possesso palla, la manovra è lenta e poco fluida con la tendenza a tornare indietro anziché palleggiare in orizzontale. Buona, però, l’occasione sul calcio di punizione battuto da Tachtsidis. Al 31’, Lucioni riesce ad impattare di testa, palla deviata in angolo. Interessante, in questa fase, la posizione di Mancosu sul lato destro, effettivamente, lato poco battuto dal Brescia. Negli ultimi minuti del primo tempo, le rondinelle hanno messo le tende nella metà campo giallorossa. Nessuna azione degna di nota ma buona mentalità ed intensità. Bravi Bjorkengren, Lucioni e Pisacane a tamponare l’avanzata degli avversari. Questo primo tempo si chiude con un’ondata biancoazzurra. Il Lecce non si vede. La  domanda, a fine primo tempo, è: quanti allenatori ci sono sulla panchina giallorossa? Troppe voci e troppa confusione.

Mister Corini stravolge la squadra alla ripresa. Fuori Mancosu, Tachtsidis, Stepinski e dentro Rodriguez, Henderson e Majer. Cambio della guardia e subito gol di Rodriguez. Assist di Coda e scavetto dell’ex Real, la mossa ha pagato. Eccome se ha pagato. Potremo tirare una linea, stiamo assistendo ad un’altra partita. Grinta, intensità, determinazione e voglia, tanta voglia. I giallorossi sono tarantolati, occasioni per Rodriguez e Hjulmand sugli sviluppi di un calcio d’angolo al 54’. Straripante Lecce, palla a destra per Henderson e cross morbido al centro dell’area, Bjorkengren la insacca di testa indisturbato. Al 57’, i giallorossi sono avanti per 2 a 0. Momento di controllo, il Brescia è stato schiaffeggiato e prova, senza grosse occasioni, a riaffacciarsi nella metà campo giallorossa. Da segnalare al 70’, il colpo di testa di Chancellor sugli sviluppi di un calcio d’angolo, palla di poco fuori. Al 75’, arriva gol del Brescia. Palla dalla sinistra, colpisce Aye, ribattuta di Gabriel e tap-in vincente di Bisoli, in evidente fuorigioco non visto dal guardalinee. Si accendono 15 minuti di fuoco. Il Lecce c’è e come al solito passa dalle giocate di Rodriguez. A ridosso del limite dell’area, lascia partire un bolide di sinistro, Joronen respinge in angolo.

Si apre la fase conclusiva fatta di botte e ammonizioni. I ragazzi di mister Corini tengono di fronte alle avanzate delle rondinelle. Il Brescia gioca palla in avanti, senza schemi e punti di riferimento. Occasione ghiotta al 92′, Aye di tacco non la mette per poco dentro. Pochi secondi dopo, Aye beffa il Lecce. Palla sporca in area, vince il duello con Maggio e di testa la mette in rete. Si chiude così la partita. Bicchiere mezzo pieno perché se il Lecce è quello del secondo tempo, la strada è giusta. Mancavano rabbia, determinazione e orgoglio. Il secondo tempo ha regalato emozioni ed energie che mancavano da tempo. Il pareggio? Risultato giusto considerando la prima frazione di gioco.