Lo studio e il sacrificio ripagano sempre: la storia dei The Houselight, dalla scuola di musica al palcoscenico del New Sounds Music Contest

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Houselight 1

Novoli (Le) – La triade di gruppi che si esibiranno domenica 22 febbraio sul palco dell’Area 51 di Novoli (Le), per la quarta tappa di selezione del New Sounds Music Contest, si conclude con i The Houselight, un gruppo nato dalla passione che accomuna cinque giovani, due ragazze e tre ragazzi, tutti provenienti da esperienze significative di studio della musica. Noi di Paisemiu.com li abbiamo incontrati per conoscere meglio il loro percorso musicale.

Come e quando nasce il vostro gruppo? Tracciate una breve storia del vostro percorso musicale.

L’assetto attuale della nostra band è di recentissima formazione. All’inizio Pierluigi, il batterista, Davide, il chitarrista, e Dalila, che si occupa delle tastiere, lavoravano in trio al riarrangiamento di cover interessanti e all’elaborazione di nuovi brani. Ci conosciamo da sempre, perché storici allievi di Harmonium, la scuola di musica che ci ha formato e ci ha visto crescere in ogni senso. Dal lavoro individuale alla necessità di fare gruppo, il passo è stato breve. Di recente abbiamo esteso il progetto a Davide, il nostro bassista, e a Chiara, una cantante dalle ottime potenzialità perfetta per le nostre idee musicali. Abbiamo contattato i nuovi componenti tramite difficili e lunghe ricerche. Appena un paio di mesi fa eravamo pronti per cominciare, il feeling si è creato immediatamente.

Da dove deriva il nome del gruppo?

Il nostro nome da trio non è mai stato scelto, l’abbiamo sempre considerato un problema secondario. Quando però si è reso necessario pensarci, non è stato difficile: Houselight è la traduzione in lingua inglese del cognome del nostro mentore, il grande maestro chitarrista Salvatore Casaluce, nostro primo grande sostenitore e guida preziosissima e insostituibile. All’inizio l’idea è nata per gioco, poi abbiamo pensato che fosse il modo migliore per rendergli un tributo. Il nostro grazie è sempre in vista ogni volta che suoniamo, e speriamo di farlo spesso. Non a caso houselight in inglese significa faro, e il faro porta luce, nel nostro caso tramite la musica.

Quali brani presenterete sul palco dell’Area 51?

Sul palco dell’Area 51 presenteremo quattro brani che abbiamo selezionato dalle nostre composizioni con uno scopo ben preciso. Volontariamente, ci siamo orientati su quattro diverse espressioni delle nostre sonorità, ancora tutte da scoprire e ben definire. Su uno sfondo rock/blues ma con colori vari (rispettivamente soft-classic, rhythm’n blues, rock progressive e ballad rock) proporremo Stand-by, The murder show, Penelope e The fifth song. L’obiettivo è proporre musica interessante, funzionale e qualitativamente avanzata, senza minimamente trascurare l’importanza dei testi come la tradizione più puramente italiana ci insegna. I temi trattati non sono banalizzati, ma colti in alcuni loro aspetti particolari, (abbiamo usato come spunto i personaggi della grande letteratura, da dottor Jekyll a Paolo e Francesca di Dante ) tramite l’uso di un linguaggio ricercato e mai banale, anche se reso in lingua inglese, come il genere di musica che proponiamo ci induce spontaneamente a fare. Testi e parte delle musiche sono stati scritti da Dalila, con l’apporto di Pierluigi e gli adattamenti in fase di arrangiamento di Davide Errico e Davide Polimena, caratterizzati dall’inconfondibile linea sinuosa della voce di Chiara.

Qual é il palcoscenico più bello dove avete suonato finora? Qual è quello su cui sperate di suonare prima o poi?

I palchi che ci hanno ospitato sono ancora pochi e modesti. Difficile identificarne uno in particolare. Per il futuro puntiamo in alto, siamo realisti ma fiduciosi di poter calcare scene quantomeno di caratura nazionale.”

Quali sono i vostri gusti musicali? Cosa vi piace ascoltare?

Il rock è il filo che ci tiene legati, senza dubbio. Siamo però molto avidi di nuove sonorità, dalla musica elettronica a quella sperimentale, e mai indifferenti alle aperture più diverse e impensabili, persino alla classica e alla musica anni ‘50 che pure sembrano tanto distanti da noi. Siamo convinti che la musica sia prima di tutto cultura e sapere, e bisogna fruirne di tutti i tipi, studiare e lavorare senza preconcetti nè convinzioni pregresse. La musica è una conquista.

Come vi vedete da qui a dieci anni?

Non sappiamo quale sarà il nostro futuro, individualmente e collettivamente parlando. Ma certamente ci sarà la musica.

Salutateci con un vostro motto, una frase che vi caratterizza

Il sacrificio viene ricompensato. Studio, lavoro e passione. Questa è la chiave del nostro gruppo!

Contest Area 51

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