Emergenza Xylella: una questione anche europea

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ulivo-affetto-da-Xylella-fastidiosa-2Ieri nell’aula consiliare di Trepuzzi, si è tenuto un’incontro informativo (più che un dibattito), organizzato dall’Amministrazione Comunale, e a cui era invitata a partecipare la cittadinanza, al fine di fare il punto sull’emergenza Xylella Fastidiosa.

L’epidemia che sta flagellando ormai da tempo la penisola salentina si sta velocemente espandendo e soltanto da qualche mese l’annosa questione è venuta alla ribalta delle cronache nazionali. Come qualunque malato che abbisogna di premura e cure, gli alberi d’ulivo del basso Salento, nonché gli olivicoltori interessati, hanno urlato per anni il loro dolore rimanendo sostanzialmente inascoltati dalle istituzioni. La “peste degli ulivi” è ormai giunta nel basso brindisino e l’arrivo della stagione primaverile, con il naturale aumento delle temperature, non può ben lasciar sperare dato che tanto il batterio quanto i suoi vettori ricominceranno a pullulare ed espandersi. La nomina del commissario straordinario Silletti, dotato di poteri in grado di derogare alle normative dettate in materia al fine di agire in conformità alle esigenze del territorio, è testimonianza del fatto che la situazione è quanto mai critica.

L’UE già una quindicina di anni fa si era pronunciata in materia e precisamente nell’Art. 16 della direttiva 2000/29/CE si era espressa per l’eradicazione, nelle zone interessate, di piante infette da agenti patogeni altamente contagiosi. Nel caso specifico che affligge il territorio salentino, ufficialmente si è pronunciata con la Direttiva 2014/87/CE relativa alle “misure per impedire la diffusione nell’Unione della Xylella fastidiosa“. Due sono dunque le domande che sorgono spontanee, le cui risposte i non addetti ai lavori devono conoscere onde evitare che chi di competenza abusi di parole che facciano apparire le decisioni come già prese da entità non meglio precisate.

Innanzitutto è bene chiarire cosa sia una direttiva e in secondo luogo cosa realmente contenga la direttiva per ultima citata e relativamente alla quale lo Stato non dovrebbe esimersi per evitare di incorrere nella procedura di infrazione.

Una direttiva, come stabilito dall’ Art 288 TFUE, è uno strumento giuridico tramite il quale l’Unione prefigge agli Stati di raggiungere un determinato risultato lasciando la libertà dei mezzi.

Nella direttiva emanata nel caso di specie, si fa riferimento espresso agli “spostamenti di piante destinati alla piantagione”, alle “ispezioni” nonché alla comunicazione degli esiti di queste e dei provvedimenti che si adottano nell’attesa che la presente possa essere riesaminata date le scarse conoscenze scientifiche sull’agente patogeno. Il problema essenziale che impedisce un piano concreto sia di arginamento dell’epidemia che di recupero per il territorio  concerne dunque la mancanza di informazioni su tale batterio. Potrebbe infatti procedersi con l’eradicazione degli olivi ma se il batterio avrebbe anche altri vettori diversi da quelli certi (Cicaline), la sfigurazione del territorio sarebbe del tutto vana e addirittura superflua. Il dato certo è che la situazione per il territorio è drammatica, in quanto l’oro verde e i suoi titani rappresentano oltre all’identità culturale di un intero territorio anche la base della già povera economia salentina.

La primavera si avvicina e non resta che sperare nella ricerca scientifica, come la sperimentazione biologica proposta dal Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna, prima che lo sterminio dei Giganti venga attuato.

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