Disoccupazione: la ripresa economica è vicina?

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crisi economica superataTutti i media negli ultimi mesi, hanno messo in evidenza che il periodo più buio per la nostra economia, quello avviatosi nell’ottobre del 2008, forse è alle spalle. I dati a livello nazionale per quest’anno paiono positivi e per l’anno prossimo le previsioni sono fortemente favorevoli: il PIL comincerà a crescere nuovamente in maniera significativa. Da qui anche le tensioni sul fronte della disoccupazione dovrebbero allentarsi.

Ma è così anche per la provincia di Lecce? Qui, la crisi non solo non ha permesso il normale ingresso nel mondo del lavoro dei giovani, già di per sé difficile in un’ottica strutturale, ma ha portato ad un assottigliamento anche del gruppo degli occupati, con conseguenze disastrose, registrandosi tassi di disoccupazione importanti e preoccupanti.

Storicamente le riprese economiche hanno sempre visto un ritardo della provincia di Lecce. Gli effetti del nuovo corso di sviluppo, di seguito ad una crisi, da noi si sono registrati sempre dopo due o tre anni. In sostanza, la ripresa interessa in prima battuta le regioni del nord e solo dopo qualche anno le regioni del sud e di conseguenza anche la nostra provincia.

Tutto lascia prevedere che giù da noi forse i positivi risvolti del nuovo corso economico, il quale si sta avviando in questi mesi, troverà un riscontro concreto in provincia di Lecce solo a partire dal 2018, se non dal 2019. E ciò, sempre se non dovesse arrivare un’altra crisi o non ci dovesse essere un nuovo allentamento della ripresa.

Ma quali i settori che registreranno nel medio periodo un rimbalzo con riferimento ai recenti sviluppi? Sicuramente il turismo, che dovrebbe continuare a crescere in maniera importante, con tutte i suoi settori che viaggiano al traino, quali l’agroalimentare, l’artigianato, l’arte lo spettacolo e la cultura. Tutti assieme dovrebbero registrare non solo una crescita di rilievo, ma anche innescare processi significativi di sviluppo e razionalizzazione. Tutto lascia credere che molti saranno gli imprenditori d’avventura che entreranno in questi settori, ma anche molti saranno quelli che ottimizzeranno la conduzione delle proprie imprese all’insegna di una maggiore managerialità e una più spiccata qualità del servizio o del prodotto.

Un altro comparto che dovrebbe registrare performances positive, nei prossimi anni, è quello industriale in senso stretto. Un settore questo che oramai ha visto una grande scrematura delle imprese più inefficienti e di quelle che operano a façon, diventate del tutto marginali. Dunque, si tratta di un comparto molto evoluto e con gestioni aziendali estremamente articolate, che richiederà soprattutto personale qualificato, non solo nelle posizioni di base, ma anche nella direzione e nell’area commerciale. Anzi, è forse soprattutto nell’area delle attività commerciali che si registreranno dinamiche estremamente interessanti.

Altro settore importante, che dovrebbe essere sensibile dalla ripresa è quello del commercio, che ha vissuto nell’ultimo quindicennio un periodo lungo di riassetto. Un riassetto territoriale, merceologico e manageriale, che ha portato ad un forte dinamismo nella chiusura e nell’apertura di punti vendita, favorendo le imprese più efficienti ed aderenti ai nuovi bisogni. Un settore che sarà sicuramente attraversato da processi di accorpamento ed espansione territoriale, con risvolti positivi sui livelli occupazionali.

Queste – a chi cerca lavoro – le possibili tendenze di fondo significative dell’economia leccese, rispetto alle quali è chiaro che vi sono delle precise responsabilità individuali nella permanenza nel limbo della disoccupazione. Se è vero, infatti, che le storture del mercato e delle politiche debbano essere compensate dallo Stato, e dunque è giusto una recriminazione ed un intervento da parte del Governo, dall’altra non bisogna mai dimenticare che le sorti del proprio destino dipendono anche dalle scelte personali.