I Deportati Salentini Leccesi nei lager nazifascisti.

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Il volume di Pati Luceri monumento del “RICORDO”

I deportati salentini leccesi nei lager nazifascisti

Un volume mastodontico dedicato alla memoria di chi ha patito per uno dei crimini più efferati e stupidi che la storia dell’umanità possa ricordare: parliamo del libro di Ippazio Antonio (Pati) Luceri dal titolo “I Deportati Salentini Leccesi nei lager nazifascisti”. Il corposo volume, edito da Grafiche Giorgiani, è un meticoloso lavoro di ricerca durato molti anni e che ha portato Luceri a rovistare negli archivi storici, negli Istituti Storici della Resistenza, e per finire negli Archivi Vaticani.

Un lavoro certosino e paziente che evidenzia, una ad una, tutte le persone salentine deportate; 7368 schede biografiche suddivise in deportati (7157) e dispersi (211) che si rifiutarono di giurare fedeltà alla Repubblica Sociale Italiana oppure al regime Nazionalsocialista “Hitleriano”.

Numeri che chiamano numeri e associando fatti e nomi rendono onore a famiglie e persone:581 morti, di cui421nei campi di concentramento nazisti e156morti nei naufragi delle navi: Petrella, Donizetti, Oria, Sinfra partite dai porti di Rodi, Creta, Cefalonia, Leros e Scarpantos; 4 ammazzati mentre tentavano la fuga, 6 morti per le malattie contratte a causa delle condizioni disumane in cui avevano vissuto durante la prigionia. Ogni qualvolta si legge un’opera dedicata a quegli anni tragici, chiudendo gli occhi, di fronte a tanto dolore sembrano passati dei secoli, e invece NO… sono passati settant’anni dalla fine di un orrore che non sarebbe mai dovuto esistere.

 Pati Luceri scolpisce su carta (600 pagine in formato A4) un monumento commemorativo e accende una luce su quelle persone che dovrebbero essere ricordate ogni giorno come eroi caduti di fronte all’altare della follia umana.
La prefazione è curata da Maurizio Nocera (Segr.Prov. Anpi Lecce). L’introduzione è dello stesso autore (Pati Luceri) che, prima di lasciare spazio a nomi e numeri, conclude così: “Con affetto e stima. CONTRO le guerre di conquista. PER la Pace e la Giustizia Sociale”.

 

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