Piano Sanitario Assunzioni: Salento ancora penalizzato?

0
469

Vendola pentassugliaLecce – Con l’approssimarsi della campagna elettorale per le Regionali 2015, di fatto già iniziata, l’attuale maggioranza e opposizione si scontrano per ogni problematica, rendendo il clima politico già abbastanza caldo, a poco più di un anno dal confronto che porterà al rinnovo del consiglio regionale ed alla nomina di un nuovo governatore.

Uno dei temi scottanti è sicuramente quello della sanità; è di qualche giorno fa l’annuncio del Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il quale, insieme all’assessore alla Sanità, Donato Pentassuglia, ha presentato il piano di assunzioni 2014/2015 e quindi i rinforzi di personale per gli ospedali pugliesi, non saranno più un miraggio. ”Entro pochi mesi  altri 2.563 tra medici, infermieri e dirigenti amministrativi porteranno un sollievo significativo al nostro sistema sanitario regionale. Costo totale previsto: 151 milioni di euro. Circa l’80% delle 2.563 assunzioni sarà sbloccato immediatamente, mentre il restante 20% sarà utilizzato dall’assessorato in futuro per coprire carenze nelle specialità di riabilitazione e pneumologia. Numeri alla mano e concretamente nei prossimi mesi arriveranno nei reparti degli ospedali pugliesi 83 primari, 537 dirigenti medici, 31 dirigenti di area professionale- tecnica, 827 tra infermieri e tecnici e 944 operatori socio – sanitari”. Il piano, secondo fonti vicine alla giunta regionale, è stato redatto nel rispetto delle esigenze di ogni ASL pugliese nei limiti di quanto consentito dalle risorse dell’assessorato preposto. Di avviso ovviamente opposto il consigliere regionale di Forza Italia, Luigi Mazzei. Luigi-Mazzei“Con il piano delle assunzioni nella Sanità, annunciato da Vendola, il Governo regionale, con la connivenza di Assessori e Consiglieri salentini, ancora una volta offende il Salento. Una cosa è chiara: non si può parlare più di distrazione, disattenzione, insensibilità. Siamo di fronte ad una premeditazione finalizzata a colpire la nostra provincia ed a penalizzarla rispetto al resto della Puglia. Si pensi che delle 2.563 assunzioni annunciate per il 2014/2015 solo 231 saranno nel Salento. Meno di Brindisi che, con un terzo degli abitanti della provincia di Lecce, ne avrà 264. Meno di Taranto che ne avrà 383 malgrado abbia la metà dei nostri abitanti. A Foggia addirittura, come premio per l’ex Assessore, Elena Gentile, ce ne saranno 447. Tra Bari e BAT il boom: 1.238 assunzioni! È del tutto ovvio che Assessori e Consiglieri regionali salentini siano inadeguati a rappresentare il Salento: le loro battaglie, ad oggi, sono state solo e soltanto guerre intestine di potere che nulla lasciano al territorio. Si pensi che nel 2013 ci furono per il Salento solo 29 assunzioni su 1.146.  Il ristoro che la nostra provincia avrebbe dovuto avere in quest’anno è bello e servito. Quindi per il Salento nessun posto di lavoro nella sanità, o per meglio dire, numeri inadeguati alle aspettative, ai bisogni ed al diritto alla salute. Al nostro territorio vanno ospedali e reparti chiusi, medici emiliani che tolgono opportunità ai professionisti leccesi, un 118 trascurato con solo 25 postazioni rispetto, per esempio, a Brindisi che ne ha addirittura 20. La smettano Sergio Blasi e Loredana Capone di far finta di litigare, mentre si apprestano ad andare in corteo dietro a Michele Emiliano per raccogliere consensi alla sua candidatura; quel Michele Emiliano che da Presidente dell’Assemblea della ASL di Bari non si è nemmeno accorto del buco di bilancio con uno sperpero di circa 50 milioni di euro delle tasche dei cittadini pugliesi, con medici che dichiaravano di lavorare 23 ore al giorno. Vendola ha cambiato quattro Assessori alla Sanità in questi anni, a dimostrazione che la sua politica, in un settore che è strategico per la nostra Regione, è fallimentare. Ora basta! Il Salento va rispettato. Questo Piano deve essere necessariamente rivisto”. Dichiarazione dell’una e dell’altra parte sicuramente supportate dai fatti, ma in politica, ed in particolar modo nell’approssimarsi di una competizione elettorale, anche i fatti sono opinabili.

{loadposition addthis}