Maurizio Lupi : “La rimonta è possibile. Il PDL può vincere le elezioni”.

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Lecce – C’era il pubblico delle grandi occasioni questa mattina alle ex Officine Cantelmo di Lecce per la visita dell’On. Maurizio Lupi nel Salento.

Era prevista una conferenza stampa, ma la folla di militanti e sostenitori che si è presentata presso la struttura ha costretto gli organizzatori ad aggiungere postazioni  a sedere non previste.

A far gli onori di casa, tra amministratori e semplici simpatizzanti, l’ex ministro e candidato n.1 alla Camera in Puglia on. Fitto, il presidente della Provincia di Lecce, Antonio Gabellone, in veste di coordinatore provinciale del PDL ed il sindaco di Lecce, Paolo Perrone.

Quest’ultimo ha posto l’accento sulle difficoltà delle famiglie di arrivare a fine mese, e sulle problematiche prospettive delle future generazioni, chiedendo ai candidati per il Parlamento impegni precisi in favore dei cittadini.

Poi dopo un breve intervento di Fitto e Gabellone, è stata la volta di un giovane rappresentante della “Giovane Italia”, il movimento dei giovani del PDL, che ha proposto una serie di interventi in favore dei giovani: dall’immissione nel mondo del lavoro al potenziamento delle infrastrutture, dall’ambiente alla cultura.

L’on. Lupi – esponente di punta di Comunione e Liberazione in Lombardia – ha impostato il suo intervento sulla possibilità sempre più concreta di aver recuperato lo svantaggio iniziale nei confronti della sinistra, e di poter conquistare il premio di maggioranza al Senato per la Lombardia, regione fondamentale per i futuri equilibri politici nazionali.

Si è poi soffermato a commentare la sentenza della Corte Europea di ieri che ha sancito il via libera per l’adozione delle coppie omosessuali. Precisando che nessun provvedimento potrà mai alterare il naturale percorso dell’umanità e del diritto di famiglia, che si fonda sull’amore tra un uomo ed una donna.

Lupi ha poi concluso dicendo di non comprendere il clamore per la lettera sul rimborso dell’IMU inviata da Berlusconi a tutti gli italiani. “Tutti i leader politici inviano lettere di propaganda elettorale, io stesso – ha precisato – ho ricevuto quella da parte di Bersani ma non mi sono scandalizzato”.

E giù gli applausi da parte dei circa 400 presenti in sala.

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