Insieme al voto

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L’Italia, attonita, al lancio della monetina! Una nazione sventrata, dissacrata, schernita ma soprattutto stanca dell’avvicendarsi delle sibille e della politica del laissez-faire. All’appuntamento del 25 settembre 2022, dalle ore 7 alle 23, gli italiani sono chiamati alle urne per l’elezione dei componenti della Camera dei deputati e del Senato della repubblica. Leggendo questo scritto a qualcuno viene d’impulso una sorta di dileggio possibilmente da dividere con i più. Ma viene in mente anche un detto “ciascuno ha quel che si merita”, né è più possibile il pensiero eletto a traccia di tema in classe “mi affaccio alla finestra e vedo…”

Come ogni qualsivoglia uomo e donna sono “unici e irripetibili” (questo l’assioma delle discipline psicologiche), così anche qualunque politico uomo o donna è un mondo da conoscere e visitare. Diamoci tempo ma affidiamoci. Come nella disciplina medica non si può prescindere dalla cosiddetta alleanza terapeutica, ciò vuol dire che solo mettendosi letteralmente nelle mani del dottore, esagerando con il platonismo si direbbe il piccolo demiurgo, si fa sì che operando insieme si ovvii all’inconveniente che gli tremino le mani. Più facile risulta cadere nella rassegnazione e guadagnare la piattaforma del lassismo, del disinteresse e dell’inerzia.

Ok, ma i nostri nipoti, i nostri figli, la Quarta repubblica come sarà? Nemmeno un pizzico di meraviglia? E poi i combattenti, gli umani che sono morti per “regalarci” la libertà, il diritto di scegliere, l’immenso potere di decidere! Quel giorno il potere assoluto è distribuito equamente nelle mani di tutti i mortali elettori nazionali. I più accorti vanno in visibilìo, pensando che il potente di turno, in pectore, si genuflette davanti a chi sa chi. Ciò vale in particolar modo per gli elettori credenti, contraddistinti sempre da coraggio, senso della realtà e libertà di coscienza. Dunque bando all’indifferenza “la terra promessa in cui scorre latte e miele non esiste”. Si parte con il voto per assicurare futuro a chi ci segue, solidarietà tra  generazioni e territori, favorendo un’ottimale comunicazione fra nord e sud del mondo. In una sola parola partiamo alla conquista della dignità non dell’individuo ma della “persona”. La consapevolezza di assistere ad un teatrino dove si è ridotto il numero dei parlamentari non deve trarre in inganno. Mettiamoci nelle condizioni in cui ci vengano garantite: sicurezza, energia, politiche fiscali e politica estera. Facciamoci portavoce  del pluralismo delle istituzioni, valorizzazione delle diversità e promozione delle libertà civili. Riflettiamo sul fatto che la “diplomazia” tiene unito il mondo, se c’è una volontà di base. L’invito della politica “educata”, nonché la scuola diocesana di formazione alla politica è il seguente ”richiamandosi all’insegnamento del Concilio sulla responsabilità dei cristiani nella lettura dei segni dei tempi, sul rispetto della laicità della politica e sulla libertà di coscienza di fronte alle concrete scelte politiche, ha liberamente fatto proprio il monito: le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo”. (Gaudium et Spes).

Coloro che aderiscono a quest’appello possono inviare una e-mail a: redazione@portalecce.it