I due volti di Lecce

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Lecce è una delle città più belle d’Italia. Il suo centro storico, il Palazzo del Comune, le piazze e i vicoli fanno sognare centinaia di turisti ogni anno.
Ma esiste un’altra realtà poco conosciuta e che meriterebbe sicuramente più rispetto. Negli ultimi anni i quartieri della periferia sono stati fortemente messi alla prova, abbandonati a se stessi.

Esistono cittadini di serie A e cittadini di serie B? A sentire i residenti nei quartieri periferici, sembrerebbe proprio di sì. Eppure si tratta di luoghi fisici tutt’altro che deserti: è in costante crescita, infatti, l’insediamento di un’area commerciale oltre che di centri universitari, da qualche anno, anche a forte attrazione turistica.
Purtroppo però la presenza di rifiuti, di un manto stradale dissestato, di marciapiedi distrutti rendono alcune strade specchio della desolazione.
Come se non bastasse, i frequenti disordini e rumori notturni scoraggerebbero chiunque a trasferirvisi.

Vane sono le lamentele dei residenti, vana la loro speranza di essere presi sul serio quando formulano le proprie rimostranze agli amministratori locali o ai tutori della legge.

Le zone della periferia attraggono attenzione solo in tempo di campagna elettorale? La domanda, a cui si spera di fornire una risposta positiva, è se i futuri amministratori sapranno valorizzarle più di quanto abbiano fatto gli attuali governanti.
Ai limiti del centro della città i quartieri sono quartieri emergenti, che potrebbero fiorire e diventare il cuore delle attività cittadine.
Vetri rotti alle fermate dei bus e prati incolti, sembrerebbero essere l’unico biglietto da visita della periferia leccese. Per non parlare dei contenziosi a cui l’amministrazione comunale si è dovuta obbligare stante il dissesto del manto stradale più volte causa di sinistri o danni a veicoli e pedoni.
Sperpero di denaro pubblico che forse si sarebbe potuto destinare all’ordinaria manutenzione.
Con l’avvento della raccolta differenziata, poi, che sarebbe dovuta essere un bene per la città, le strade si sono trasformate in discariche a cielo aperto. Sono stati i cittadini stessi fino ad oggi a far intervenire gli addetti per rimuovere i rifiuti, quando oramai la situazione era diventata insostenibile.

Ora tutti si dicono pronti ad intervenire, ma le speranze sono veramente poche. Progetti, sogni portati avanti senza alcun programma fattibile e con realizzazioni impossibili, quando in realtà basterebbe poco, veramente poco per rendere la città felice: amarla!