Governo Regionale, i grillini dicono no a “mangiafuoco” Emiliano e rinunciano al “paese dei balocchi”

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palazzoregioneBari – Lungo e tortuoso il cammino per il neo governatore Michele Emiliano; appena annunciata la giunta, le tre esponenti del movimento cinque stelle, nominate a loro insaputa a presiedere tre assessorati importanti, si sono affrettate a comunicare il loro secco no, rovinando così l’aspirazione del Sindaco di Puglia ad essere il primo ad amministrare con i pentastellati.

Il buon Michele aveva nominato: Rosa Barone, con delega all’Agricoltura, Antonella Laricchia con delega all’Ambiente e Viviana Guarini con delega alle Risorse umane, le tre esponenti hanno immediatamente rifiutato la nomina, definendo l’iniziativa “un atto di violenza inaudita”. Eppure Emiliano, non vuole prendere in considerazione il no dei grillini, affermando perentoriamente: “Non esiste! – ha spiegato – Adempiere alla chiamata della propria regione e del presidente della Regione è un dovere”.

I pentastellati  hanno ribadito di non essere disponibili: “Abbiamo ricevuto sempre rifiuti alle nostre proposte di collaborazione. Questo è il tempo per il lavoro serio, non abbiamo intenzione di vendere il nostro silenzio in cambio di poltrone e piuttosto attendiamo lui, il suo partito e le sue sedicenti aperture al M5S alla prova dei voti quando si tratterà di votare gli incarichi di garanzia e di controllo per le quali abbiamo già dato la nostra disponibilità: Presidenza del Consiglio Regionale e Presidenza delle Commissioni Ambiente e Bilancio”.

Una nota di Guglielmo Minervini, a margine delle nomine di giunta, denota l’atmosfera non tanto idilliaca tra le forze della coalizione : “I grillini stanno semplicemente ricordando quello che la regola fondamentale recita: chi vince governa e chi perde fa opposizione. Chiedere che chi perde debba governare insieme a chi ha vinto, non si chiama apertura ma consociazione, e di solito produce effetti spiacevoli. Passi pure l’imbarazzo per una politica ridotta a un talent show (nemmeno limpido nelle forme e negli esiti) ma questa regola fondamentale non buttiamola nel cestino. E, dunque, dobbiamo essere grati ai consiglieri debuttanti dei cinquestelle per il loro gran rifiuto. Aiuta a partire bene. Sulle cose da fare per la Puglia. Non su altro”.

Infine Antonella Laricchia candidata alla presidenza e contemporaneamente al Consiglio Regionale una delle nominate in buona sostanza ha dichiarato: “La paura di essere controllato dalla principale forza di opposizione lo ha portato a compiere quello che è un atto di una violenza istituzionale inaudita nei confronti di tutti i pugliesi. Ci chiediamo come si possa immaginare un atto di violenza tale proprio nel giorno in cui, nonostante queste “finte aperture mediatiche” avevamo raccolto il suo terzo NO ad un nostro concreto tentativo di collaborazione (il primo lo avevamo incassato quando gli abbiamo chiesto un incontro sulle trivellazioni e ha rifiutato, il secondo quando si è rifiutato di incontrarci concedendoci solo qualche ora di slittamento dell’incontro), dopo aver lavorato e fatto al posto suo un esercizio di vera democrazia diretta raccogliendo 160 curricula di pugliesi di qualsiasi orientamento politico che il governatore si è rifiutato anche solo di valutare. Oggi arriva questa notizia che, come se fosse normale apprendiamo dalla stampa a riprova del fatto che si tratta solo di un banale “fuoco d’artificio mediatico” che da un lato ci fa sorridere e dall’altro ci preoccupa molto e forse dovrebbe preoccupare tutti i pugliesi. È chiaro che, non esercitando la professione di magistrato da un po’, ha totalmente dimenticato tutto quello che ci auguriamo almeno un tempo sapesse e cioè il principio basilare della democrazia per cui dal risultato elettorale vien fuori una maggioranza e un’opposizione. Entrambe sono importantissime e meritano il massimo rispetto di tutte le istituzioni: rispetto che oggi è andato a farsi benedire. Con questo gesto Emiliano ha fatto capire a tutti come intende governare in questi cinque anni: senza il minimo rispetto per nessuno ed infischiandosene della volontà nostra che garbatamente abbiamo più volte risposto alla sua offerta e di quella dei cittadini, anche suoi elettori, espressa dal mandato elettorale, che poco più di un mese fa hanno scelto di essere governati dal suo partito e di affidare il controllo del suo operato alla principale forza di opposizione, il Movimento 5 Stelle. Se questa è la linea che Emiliano intende seguire nel governo della nostra Regione confermandosi un “violento” nel tentare di imporre la sua volontà alle opposizioni esattamente come Renzi, temiamo davvero che tempi bui possano attendere la nostra regione. Un atto del genere non poteva che scaturire da politici di un partito a cui di democratico oramai è rimasto soltanto il nome. Inutile ribadire che rifiuteremo il compromesso dietro questi incarichi come tutti d’altronde sanno da oltre un mese e lo faremo sicuramente con ancora meno dubbi del passato visto questo suo gesto di violenza. Questo è il tempo per il lavoro serio, come quello che stiamo già facendo per migliorare finalmente la nostra regione: non abbiamo intenzione di vendere il nostro silenzio in cambio di poltrone e piuttosto attendiamo lui, il suo partito e le sue sedicenti aperture al M5S alla prova dei voti quando si tratterà di votare gli incarichi di garanzia e di controllo per le quali abbiamo già dato la nostra disponibilità: Presidenza del Consiglio Regionale e Presidenza delle Commissioni Ambiente e Bilancio. Lì vedremo se vorrà rispettare la volontà dei cittadini dandoci la possibilità di controllare in modo trasparente l’operato del suo governo e se dirà per l’ennesima volta “no” dovrà spiegarlo non solo a noi ma a tutti i pugliesi”.

Se questa è l’anteprima della prossima consiliatura, chissà quale mirabolante spettacolo sta preparando il neo governatore di Puglia.

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