#Amministrative2017 – Lecce, Fabio Valente (M5S): «Ho l’impressione che siano “gli altri” a dover temere noi»

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Politica, Amministrative, Lecce, Movimento 5 Stelle
Fabio Valente

Mancano oramai pochi giorni alle elezioni amministrative e ogni candidato sindaco sta portando avanti la propria battaglia al fine di dare un forte cambiamento alla città. Fabio Valente, candidato a Sindaco di Lecce per il Movimento 5 Stelle, si dice pronto ad intervenire introducendo fondi comunitari e Reddito di Cittadinanza.

Lecce viene considerata città di centro destra. Quanto secondo lei ciò è vero e quanto sia possibile un “cambio della guardia” ?

20 anni di amministrazione di centro-destra hanno sicuramente consolidato un predominio politico anche in virtù di una opposizione per larghi tratti assente o poco incisiva. Negli ultimi 5 anni tuttavia la forza dell’amministrazione si è andata indebolendo in virtù di un sempre crescente disinteresse verso le esigenze dei cittadini. Questo ha determinato un iniziale scollamento tra amministrazione e città e successivamente un rifiuto di quest’ultima verso gli uscenti amministratori. Nel frattempo la crescita della nostra forza politica, la coerenza delle scelte e la buona amministrazione di tutte le 37 città a guida pentastellata, hanno fatto sì che anche in città il MoVimento 5 Stelle registrasse una crescita del consenso che ci fa ben sperare che la cittadinanza sia matura per un cambio di guida a Palazzo Carafa.

Ci sono zone della città fortemente degradate che hanno bisogno di interventi decisivi. Lei ha parlato di fondi comunitari. Come intende destinarli?

Lei ha pienamente ragione, troppe zone vivono condizioni di estremo disagio e, tralasciando come si è giunti a questo e le evidenti responsabilità della attuale amministrazione, le preciso che la lotta alla povertà urbana è nel nostro DNA.

Nell’incontro avuto la scorsa settimana a Bruxelles sono emerse diverse possibilità per il recupero delle aree degradate e per un sostegno alla povertà. In particolare abbiamo avuto modo di ascoltare dall’assessora al Comune di Torino Stefania Giannuzzi il progetto della città da loro avviato e denominato Co-City.

CO-CITY prevede la riqualificazione di beni immobili e spazi pubblici in condizioni di degrado attraverso la stipula di patti di collaborazione con il terzo settore e gruppi informali di cittadini. Si tratta di uno strumento di lotta al degrado urbano e sociale e per il quale prenderemo subito contatti con il nostro comune a 5 stelle per individuare la possibilità di adottarne uno analogo anche per Lecce.

Esistono zone della città, come il centro e nella zone universitaria, tra cui San Pio in particolare, in cui i residenti lamentano un mancato rispetto della quiete pubblica e un mancato intervento da parte della autorità competenti, è a conoscenza di simili disagi e come crede di potervi fare fronte?

Un maggior controllo della Polizia Municipale in tutte le zone della città soprattutto più periferiche, volto anche al contrasto della prostituzione, è nel nostro programma, tuttavia non è nei nostri canoni l’attività repressiva pensiamo che sia sempre meglio una attività di educazione civica che è forse più lenta ma che ottiene i migliori risultati nel tempo.

I cittadini hanno necessità di essere coinvolti nelle decisioni inerenti l’amministrazione della città. Crede che ciò possa essere realizzato?

Il MoVimento 5 Stelle pone al centro il cittadino nella quasi totalità delle scelte. La democrazia partecipata è uno dei cardini intorno al quale ruota la filosofia pentastellata. Strumenti come i referendum propositi, abrogativi e consultivi a quorum zero, così come l’adozione del bilancio partecipato, sono tutti strumenti che le nostre amministrazioni inseriscono immediatamente negli statuti comunali non appena insediati.

Lo stesso criterio adotteremo se la cittadinanza ci premierà con la gestione della nostra città.

Come sarebbe possibile introdurre il Reddito di Cittadinanza locale a Lecce? Quanto sarebbe l’ammontare mensile, da dove dovrebbero essere recuperati i fondi e a chi toccherebbe?

Il reddito di cittadinanza locale è composto da due misure, la prima di puro sostegno al reddito, la seconda di reinserimento sociale attraverso la partecipazione a tirocini direttamente in azienda volti a formare nuove figure da spendere sul mercato del lavoro. Le aziende che aderiranno al progetto potranno formare gli aventi diritto al reddito di cittadinanza per un periodo di sei mesi e se decideranno di tenere le persone formate, attraverso un contratto di assunzione a tempo indeterminato, avrebbero un contributo comunale per l’abbattimento degli oneri per l’assunzione.

Il nostro gruppo di lavoro su questa tematica, ha prudentemente avanzato l’ipotesi che, a seguito di una serie di tagli su spese da noi ritenute inutili ed altri risparmi, si potrebbe partire con una dotazione di 600 mila euro. Successivamente, l’ex Assessore al bilancio Attilio Monosi, ha dichiarato, in maniera molto poco politically correct, che per la carta famiglia avrebbero messo a disposizione 1 milione e 200 mila euro, quindi il doppio di quanto noi avevamo prudentemente preventivato. Questa improvvisa e improvvida manna dal cielo non può che farci stare meglio.

A Lecce c’è un forte disagio anche dal punto di vista della ricerca di lavoro. Crede che ci sia la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, magari in collaborazione con l’Università, che dia maggiori sbocchi professionali ai giovani leccesi?

Uno dei nostri punti di forza del programma e l’attivazione della collaborazione con UniSalento. In 20 anni non si è mai dato corso ad una stretta sinergia con il più importante Ente sul territorio e che potrebbe essere volano per lo sviluppo socio-economico e culturale della città. E’ necessario avviare attraverso l’istituzione di una consulta permanente tra Università, Amministrazione comunale e associazioni studentesche, tutte quelle pratiche per far si che ci sia una stretta collaborazione tra gli enti.

Cosa pensa della recente questione Monosi? Crede che quanto accaduto possa incidere nelle elezioni? E quale è il candidato che teme maggiormente?

Sicuramente la vicenda è molto grave, anche in considerazione del provvedimento di interdizione preso nei confronti dell’ex assessore. Sicuramente lascerà strascichi nell’elettorato di centro destra, nonostante tutti i tentativi di ridimensionare la vicenda.

Ho l’impressione che siano “gli altri” a dover temere noi.

In primis per la forza che il Movimento ha acquisito in questi anni, per i consensi che riscuote, per le battaglie che conduciamo sul territorio e che, la vecchia politica, ha smesso di portare avanti da tempo. Credo che il governo Perrone abbia generato una “casta” che incontra, oggi, il favore di pochi. Il discorso per Delli Noci temo sia quello di una scalata politica tentata con mezzi poco ortodossi, intercettando voti a destra e sinistra pur di scippare le poltrone agli ex compagni di partito. Una storia di riscatto personale ai danni dei cittadini, per intenderci. Per quel che concerne Salvemini, ritengo abbia già dimostrato in 15 anni di opposizione di non avere la forza politica per cambiare le sorti della città.

Ecco, questa è la dote che riconosco maggiormente al Movimento 5 Stelle e che presumo incuta timore: la volontà politica e la forza, ovunque sia chiamato a governare, di scardinare sistemi di potere consolidati da decenni.