Visti da vicino: Alessandra Peluso

0
1801

Alessandra PelusoOcchi lampeggianti, snella, biondi i ricci capelli……tutta teutonica Alessandra Peluso, eppure salentina. Il suo aspetto un’eccezione come la sua personalità: forte eppure radiosa, riservata eppure conviviale. Nello scenario leccese si contraddistingue soprattutto per la poderosa poesia. Sì, una poesia, la sua, piena, densa e lussuosa, di quelle che appagano lo spirito, quando si è protesi a godere della vita in maniera totale. Spesso, in pubblico, declama i suoi versi, e da un corpo esile e apparentemente fragile promana una voce aperta e calda e fendente che si proietta sugli astanti coinvolgendo gli animi dei più. Tra i poeti salentini è per me la migliore fonatrice di versi.

Alessandra, in una sorta di sana follia, vive per la poesia e poeta per vivere. Una circolarità in cui il verseggiare prende spesso i temi dell’amore -inteso come passione e imperiosa azione di Dioniso- del trionfo dei sensi e dell’esistenza in sé. Questi i contenuti delle sue prime due pubblicazioni poetiche: “Canto d’anima amante”, il suo vero capolavoro, e “Ritorno sorgente”. Questa’anno ha pubblicato “Sul boxer del nonno verso la poesia”, una sorta di guida turistica dei poeti contemporanei salentini, con i quali si intrattiene, cercando di far esprimere a costoro il personale significato di poesia. Un’idea e un volume che nel tempo verranno apprezzati da un pubblico sempre più vasto, dal momento che qui da noi, in provincia di Lecce, la poesia sta assumendo una valenza socio-letterario come in nessun altro posto in Italia. Ma c’è di più. Con Alessandra Peluso la poesia salentina contemporanea ha cominciato a prendere consapevolezza di sé.

Ho conosciuto Alessandra il 17 luglio del 2014, durante una serata al famoso salotto Samà di Lecce, dove ospiti d’onore erano Enrico Romano e le sue amicizie poetiche. Di lei mi colpii il suo sorriso, contagioso e che induce a guardare alla vita solo in positivo. Da lì, poi, una lunga e fruttuosa amicizia.

La copertina del saggio di Alessandra PelusoMa Alessandra non è solo poesia, non è solo femminilità ruggente. In lei v’è anche un’articolazione filosofica, che spesso si traduce in soluzioni pratiche. E’ il suo aspetto originario, infatti si è laureata in filosofia ed, in tema, ha conseguito un dottorato. Molti i suo lavori filosofici di taglio scientifico. Tuttavia quest’esperienza accademica si coagula nella pubblicazione di “Happy different-per una filosofia del benessere” avvenuta l’anno scorso per i Quaderni del Bardo. Si tratta di un agile volume dove lo specifico della novità credo che stia nello stile letterario, tutto new age. Quando si legge Happy Different ci si rilassa, ci si tranquillizza e i contenuti, posti con garbo, aiutano ad un’espansione del pensiero e della coscienza; l’animo si alleggerisce del carico della vita, della quotidianità, della routine. Alessandra con la sua scrittura filosofica, veramente magica e metafisica, ha il potere di farci andare oltre il contingente, per riposare in una logica che richiama l’intelletto alla compattezza e alla compostezza.

Qui, in Happy Different, il focus per la nostra è la centralità dell’uomo e della sua volontà, senza tuttavia incappare in visioni deterministiche e positivistiche. Un volume che ha riscosso in Puglia un successo di tutto rilievo, pur non mancando di avere delle eco importanti anche in campo nazionale.

Non è azzardato definire Alessandra una preziosa intellettuale e poetessa della nostra terra, perché al di là della sua produzione v’è una vita coerente ai valori tipici di chi ha speso tutto per far trionfare la cultura, pure negli aspetti più intimi e riservati, non solo personali, ma anche di chi la circonda in una prospettiva che lei stessa definisce umanistica.