Va in scena – Lolita (1997)

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“Un uomo normale, davanti alla fotografia di un gruppo di alunne, se dovesse indicare la più bella, probabilmente non sceglierebbe la ninfetta. Bisogna essere artisti, folli, bisogna essere pieni di vergogna, di malinconia, di disperazione, per riconoscere, in mezzo alle altre, il micidiale demonietto. Spicca tra le ignare compagne, inconsapevole anche lei del proprio fantastico potere.”.

Così il Professor Humbert, protagonista del film dell’omonimo romanzo di Vladimir Nabokov, descrive Lolita, una ragazzina che diventa centro della sua vita dopo che se ne innamora. Frutto del ricordo, Lolita richiama un amore di gioventù, Annabelle, finito a causa della precoce morte di quest’ultima a soli quattordici anni.

Il sentimentale, drammatico girato nel 1997 da Adrian Lyne ha attirato non poche critiche. Un film senza dubbio azzardato ed eccezionale al contempo, capace di emozionare e far riflettere. Non a caso le variazioni tra il libro e la pellicola sono state necessarie per limitare le critiche su un prodotto che tratta un tema non poco delicato, quale la pedofilia. Infatti nel romanzo di Nabokov, Lolita ha solo 12 anni e Humbert 37 e necessario è stato portare gli anni della protagonista a 14 per rendere meno scandaloso il legame che si viene a instaurare tra i due.
Jeremy Irons e Dominique Swain ricreano con precisione questi personaggi, sotto la regia di Adrian Lyne e dello sceneggiatore Stephen Schiff, che ha ottenuto non poche lodevoli critiche da parte di esperti del cinema e magazine americani e inglesi, e che è stato maggiormente apprezzato rispetto alla rappresentazione di Kubrick del 1960, grazie ai suoi elementi di fedeltà al romanzo di Nabokov. Certamente una storia forte, l’amore di un uomo per una ragazza di 14 anni, ma l’amore ha tante forme e c’è chi ha voluto e chi no giustificare questo comportamento.
Un amore senza dubbio traumatico per una ragazza in fase di crescita, ma che non avrebbe voluto apportare male, se mai felicità da parte di uomo incapace di gestire un sentimento.

Lo stesso attore, Jeremy Irons, molto incline a non accettare la parte, padre di figli adolescenti all’epoca, dichiarò di avere un’ossessione per Dominique Swain a distanza di mesi dall’uscita del film.

“Lolita” ha fatto discutere critica e pubblico, ha destato stupore, curiosità, è stato considerato osceno, ma tutto ciò l’ha portato al totale incasso finale a livello solo nazionale di $ 1.060.056 a partire dal 22 novembre 1998.
Diretto sulle musiche di Ennio Morricone, il film è un’opera dove l’amore e la sofferenza si fanno sempre portatrici di emozioni e non può non commuovere. Che sia esso un amore malato, un amore ingiusto, un amore che non giustifica assolutamente dopo aver distrutto la vita di una ragazzina, nel film “Lolita” l’amore è cardine e la storia romanzata di una simile vicenda fa riflettere sempre le menti e battere il cuore.