Riflessi nell’anima – Domenica, 12 giugno 2022, solennità della SS. Trinità

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Dal Vangelo secondo Giovanni (16, 12 – 15)

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:

«Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà».


Fino a prima dell’Avvento di Gesù nella storia dell’umanità, il tentativo dell’uomo era sempre stato quello di conoscere Dio cercandolo in ogni modo e in ogni dove. Tante volte l’uomo si è confuso rispetto a ciò che aveva la parvenza di dio e dio non era. Altre volte lo stesso uomo ha giustapposto un dio assieme ad altri dei e dei non erano.

Il popolo d’Israele che ha avuto il privilegio di ricevere per primo, tra tanti altri popoli, la rivelazione di Dio, il vivente e l’onnipotente, il creatore e il liberatore, ha sempre fatto esperienza dell’unicità di Dio a tal punto da doverne difendere l’assunto precisandolo con forza e con tenacia nell’overture del decalogo e difendendolo contro ogni tentazione di appiattire il proprio credo di fronte alla costante tentazione dell’idolatria, peccato sempre in agguato per il popolo scelto.

La rivelazione che di Dio Cristo Gesù fa è rivoluzionaria e stravolgente: Dio è Uno e Trino. Non tre dei, ma un solo Dio, nell’unità della sostanza e nella trinità delle Persone.

Il mistero della Santissima Trinità non solo è la più grande rivelazione di Dio che Gesù ha fatto ai suoi, ma è la più grande rivelazione che svela la natura dell’uomo, fatto a immagine e somiglianza di Dio.

Dio è amore che si dona come Padre, Figlio e Spirito Santo.

L’uomo è amore che si realizza nel dono di sé.

Peso grande da portare col solo intelletto e con la sola ragione. Ecco perché il discepolo ha bisogno del dono immancabile dello Spirito: è Lui, infatti, che «vi guiderà a tutta la verità».

Lo Spirito Santo conduce e porta l’uomo a Cristo, via certa che porta al Padre.

In uno scambio di relazioni è rivelato all’uomo il senso, la direzione, l’orientamento del vivere: con Cristo, in Cristo e per Cristo, sulle ali e al soffio dello Spirito Santo, l’uomo è orientato e incamminato verso il Padre. In una parola: è l’Amore il senso del vivere la vita. Ed è questo il mistero più grande su Dio e sull’uomo che Cristo potesse svelarci.

Oggi, dunque, Solennità della Santissima Trinità, non solo «nella confessione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone» (Preghiera Colletta), ma con la stessa fede ci è svelata la gloria e il mistero dell’uomo che dall’Amore viene, nell’amore che si fa dono si realizza in pienezza, verso l’Amore è orientato. E l’Amore non avrà mai fine.