Riflessi nell’anima – Domenica, 03 luglio 2022, 14^ del Tempo Ordinario

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Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.

Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi quelli che vi lavorano! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi chi lavori nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.

In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.

Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».


Nessuno si può arrogare da sé il diritto di essere di andare avanti a Gesù come suo annunciatore, se da Lui non è stato scelto e mandato. Come Gesù è il mandato del Padre, allo stesso modo i discepoli sono a loro volta mandati da Figlio.

Nella missione della Chiesa non ci sono iniziative personali e autoreferenziali. Non è un caso il fatto che Gesù invii i discepoli a due a due: la missione non è una questione di annuncio privato, ma coinvolge l’intera Chiesa, la Chiesa stessa è una missione.

E nonostante questo ad alcuni è dato in modo speciale il ministero della missione perché essa è anche un “lavoro nella messe del regno” specifico. La preghiera di richiesta serve per ottenere da Dio chi lavori con questa specificità. La preghiera di richiesta serve perché di annunciatori di Vangelo sono pochi, pur essendo ogni battezzato testimone, costruttore e proclamatore del regno, con la vita soprattutto.

L’andare per le strade del mondo che tanti spaccati di orizzonte possono avere, comporta fatica, lotta. In un mondo dove sembra prevalere la tenebra, la cattiveria, le invidie, le gelosie, è faticoso portare la Bella Notizia di Gesù. Occorre mettere in conto il rifiuto. Ecco il motivo dell’essenzialità nell’equipaggiamento: è una battaglia da combattere da disarmati, armati dall’unica arma che è l’amore. Ed è battaglia che occorre ingaggiare subito, senza ritardi e attese perché c’è un mondo che ha bisogno di pace, di luce, di gioia e non si può attendere oltre.

“Pace a questa casa!”. Se tu sei tra quelli che di questa pace hanno bisogno, apri il tuo cuore per accoglierla. È preparata per te.

“Pace a questa casa!”. Se tu sei tra quelli che questa pace l’hai già sperimentata, dona la tua disponibilità a fartene portatore.

È presbitero della Chiesa di Lecce e, dal 2018, parroco della Parr. Sant'Andrea Apostolo in Novoli (Le). Vicario Episcopale per il laicato e per la cultura. Docente presso l'Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano "don Tonino Bello" in Lecce e Direttore dell'Ufficio Catechistico Diocesano.

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