NO STOP, volontariato

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Si dice popolarmente “chi nasce tondo non può morire quadrato”. Cioè un cerchio non può diventare un quadrato. Questo è una garanzia di successo per coloro che ricevono a piene mani dai portatori di bene (che in genere sarebbero tondi).

E’ il caso dei volontari che si spendono, dando il tempo, la disponibilità delle proprie risorse, beni materiali, doti spirituali ed energie che hanno in surplus, in particolare in questo periodo pandemico. Una prova schiacciante è la presenza delle postazioni riservate ai tamponi, dove il personale sanitario, gli stessi medici in particolare si trasformano all’occorrenza in clown per  distribuire la dose del test ai bambini. E’ una catena chiusa, il sentimento di chi si offre senza attendersi nulla in cambio da solo un corpo che emana di rimando partecipazione emotiva.

A tale impegno oblativo non si risparmia l’assistito, per una legge di natura non può rendere almeno a livello pantomimico, ma in realtà non solo, la propria soddisfazione per il bene ricevuto. E così va il mondo, da una parte chi dà e dall’altra chi prende. Si opta legittimamente per una inversione di ruoli! Ma in fondo è vero che l’assistente non sia anche assistito e viceversa? A questa domanda possono rispondere in tanti ma nello stesso modo.