“U PARRINU – La mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”

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“Il 15 settembre 1993, giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, un colpo di pistola alla nuca ha spento quella luce e ha segnato un pezzo di storia della Chiesa e della società civile in Italia”

U ParrinuNovoli (Le) – In cartellone domani, sabato 21 febbraio, ore 21.00, presso il Teatro Comunale di Novoli: “U PARRINU – la mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia”. Nuovo e attesissimo appuntamento della stagione di prosa promossa dal  Comune di Novoli, Teatro Pubblico Pugliese e Factory compagnia trans adriatica, con uno spettacolo di teatro-civile, nato dal lavoro interiore di un attore che, mettendosi in discussione, porta in scena il suo vissuto. Il monologo, realizzato in collaborazione con l’associazione Libera, che gira teatri, chiese, piazze e scuole di tutta Italia dal 2013, è una storia semplice, un ricordo sfumato di Padre Pino Puglisi, che si snoda tra fatti di cronaca, politica e lotta sin da quella prima giornata di mare coi bambini “du parrinu” strano coi calzoni.

“Ho conosciuto don Puglisi quando ero piccolo; veniva a trascorrere alcuni giorni di vacanza con la mia famiglia – sottolinea Christian Di Domenico,interprete e autore del testo teatrale – Era strano avere un prete in casa; si dicevano le preghiere a tavola e certe cose, in sua presenza, era difficile anche solo pensarle. I suoi occhi brillavano di una luce speciale che non so spiegare”.

Ecco, la storia di Christian Di Domenico inizia proprio al mare, su una scogliera, precisamente. Da piccolo l’attore fa esperienza dell’onore dei mafiosi, obbligati sin da bambini a non chiedere mai scusa a nessuno. Ma il ragazzo impara anche l’onore del perdono, che don Puglisi porterà a San Gaetano di Brancaccio, quartiere con la più alta concentrazione mafiosa dell’intera Sicilia, e che manterrà sempre fino a quel giorno di metà settembre 1993. Il futuro parrinu di Brancaccio, a Palermo, assassinato dalla mafia nel settembre 1993 davanti casa con un colpo di pistola alla nuca, al mare ci andava con i ragazzini delle periferie perché, almeno una volta, giocassero lontano dalle strade.

“Il 15 settembre 1993, giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, un colpo di pistola alla nuca ha spento quella luce e ha segnato un pezzo di storia della Chiesa e della società civile in Italia. Fu eliminato perché, togliendo i bambini alla strada, li sottraeva al reclutamento della mafia – continua a raccontarci Christian – Ma se Don Pino fu giudicato dai boss di Cosa Nostra un fastidioso intralcio di cui liberarsi alla svelta, il suo assassinio fu soltanto il mostruoso epilogo di una lunga catena d’incomprensioni, inadempienze e silenzi da parte di tutti”.

È sempre molto importante fare in modo che storie come queste non finiscano nel dimenticatoio ma che, al contrario, raggiungano più persone possibile, soprattutto i ragazzi.

“Il 25 maggio 2013 si è celebrata la Beatificazione di Padre Puglisi – Conclude con una nota di tristezza Christian Di Domenico – Porto sempre con me l’immagine di Padre Puglisi, è nelle mie preghiere. Oggi sento il bisogno di raccontare la sua storia, intrecciandola con episodi salienti della mia biografia, in cui don Pino è presente anche quando è lontano, perché credo che possa aiutare le nuove generazioni a recepire quei valori di cui ogni sua azione compiuta era portatrice: Fede, Coraggio e, soprattutto, capacità di Perdonare”. 

 

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