A spasso per Gallipoli con la penna di Mauro Ragosta

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A Spasso per Gallipoli è uno dei tanti racconti di Mauro Ragosta, noto ed eclettico scrittore leccese, presente nel mondo della cultura salentina da oltre 25 anni. Pubblicato nel maggio di quest’anno con Salento d’Esportazione, piccola casa editrice di nicchia, Mauro aggiunge con A Spasso per Gallipoli un’altra perla alla sua collana di racconti salentini, di cui il più noto è A Spasso per Lecce.

Una storia, una bella storia che non va definita d’amore, bensì di un incontro “di autenticità” senza tempo. Ed è proprio nel “senza tempo” che vi è e vi si può scorgere il segreto della bellezza. “Un incantesimo” che si sviluppa e si dipana in una bella città fascinosa: Gallipoli, che fa da sfondo – con le sue atmosfere magiche, i suoi scorci antichi e tramonti infuocati – ad una storia “introspettiva” tra Luca ed Elga.

Lo scrittore, con uno stile elegante e raffinato, con una “calligrafia delle passioni”, scruta, osserva l’animo femminile cogliendone magistralmente e con grande sensibilità sfumature e complessità, unendo in essa eros e bellezza e riversandola in una leggiadra figura di donna che “aleggia” nelle pagine del romanzo, a tratti evanescente, ma sempre piacevolissima.

A volte con “semplicità” a volte con “complessità”, Elga viene cosi delineata dallo scrittore come se racchiudesse “una dualità, un’antinomia stravagante e complessa”. Forse che la bellezza è il grande malinteso e al contempo l’imprevedibile verità della vita? La bellezza interiore, soprattutto “il saper essere vera” di Elga, attrae e seduce Luca, il protagonista principale del romanzo, ma non facilita l’incontro con lui. La sensualità di lei spesso corrisponde alla “complessità” d’animo di Luca; di lui che per alcuni versi appare ancora “legato” a un’altra donna eterea, fantasmagorica a tratti inquietante che precede l’incontro con Elga, e che forse ha amato.

Fa da sfondo Gallipoli con la sua incantata bellezza con i suoi splendidi scenari ad ogni suo angolo, “con le sue luci della riviera che si infrangevano nel golfo, avvolgevano, discrete e pittoresche, quell’atmosfera per certi aspetti arcana, inusuale”, una bellezza che cattura ed evoca sogni come tutte le città di mare. Il mare con le sue movenze dolci, con la forza del vento, la dolcezza del tempo che scorre senza obblighi, dove nessuna decisione dura più di un respiro, dove nulla è trattenuto, controllato, dove si è abbandonati all’imprevedibile, dove l’io può dispiegare se stesso e giocarsi la sua libertà fuori da qualsiasi regola; dove le parole appaiono sospese e gli sguardi eloquenti, dove la leggerezza dell’anima sovrasta ogni cosa, racchiudono questa bella storia: un gioco di magia senza inganno, un malizioso compiacimento intriso di sublime levità.

Una bella dimensione quella tra Luca e Elga che ferma il tempo, trattenendo il respiro, un gioco mentale intelligente che esplode in un fuoco d’artificio dei sensi, una forza che travolge tutte le impalcature razionali che tengono imbrigliata la loro natura più profonda, per poi entrambi i protagonisti di quest’intenso romanzo, staccarsi ognuno per immergersi nuovamente nella realtà di tutti i giorni, quella realtà che omologa e impermeabilizza ogni cosa.