Copertino, Giovedì 7 giugno, alle 18.30, presentazione del libro “LA PRIGIONE DEI RICORDI”, di Francesco Fusaro, presso la Cantina Cupertinum

0
314

Copertino (Le) – Un libro dedicato alla mamma che non c’è più, scritto da un ragazzo di 18 anni, per raccontare l’amore e i momenti belli vissuti assieme. Un libro dove la memoria è viva, è vita, è vitale. Un vero diario segreto, intenso, pieno di affetto, che viene svelato per comunicare emozioni. Un libro che stupisce per la sua estrema sincerità, per le meditazioni e ci aiuta a riflettere sulle nostre esperienze interiori e i nostri ricordi.

Francesco applica a se stesso e al suo racconto il concetto di parresia. La parola parresia – scrive la studiosa Gabriella Giudici – appare per la prima volta nella letteratura greca in Euripide (ca. 484-407 a.C.), e ricorre in tutto il mondo letterario greco antico a partire dalla fine del V secolo a.C. Ma la si può trovare anche nei testi patristici scritti alla fine del IV e per tutto il V secolo d.C., per esempio decine di volte in Giovanni Crisostomo (345-407 d.C.). Etimologicamente, parresiazestai significa «dire tutto», da «pan»(tutto) e «rhema» (ciò che viene detto). Colui che usa la parresia, il parresiastes, è qualcuno che dice tutto ciò che egli ha in mente: il parresiastes non teme niente, ma apre completamente il cuore e la mente agli altri attraverso il suo discorso. Nella parresia, si suppone che il parlante dia una spiegazione completa ed esatta di ciò che ha in mente, così che chi ascolta sia in grado di comprendere esattamente ciò che egli pensa.

La parola parresia, perciò, si riferisce a un tipo di relazione tra il parlante e ciò che viene detto. Nella parresia, infatti, il parlante rende manifestamente chiaro e ovvio il fatto che ciò che egli dice è la sua personale opinione. Ed egli fa questo evitando qualunque tipo di forma retorica, che potrebbe far velo a ciò che pensa. Anzi, il parresiastes usa le parole e le forme espressive più dirette che può. Mentre la retorica fornisce al parlante strumenti tecnici per aiutarlo ad avere il sopravvento sulle opinioni dei suoi ascoltatori (indipendentemente dalla opinione personale del retore su ciò che egli sta dicendo), nella parresia il parresiastes agisce sulle opinioni degli altri manifestando loro il più direttamente possibile ciò che egli effettivamente crede.

Dire la verità, aprirsi, questo è anche quanto ci insegna il libro di Francesco.