Con “L’incantesimo”, Stefano Zecchi torna a narrare di educazione estetica e sentimentale

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Un incontro inaspettato dettato da un gioco del destino tra un filosofo e una ragazza figlia di una donna da lui amata molti anni prima. Da sfondo Venezia con le sue suggestioni, fascino, atmosfere e calli; magica e incantevole città veneta per la sua unicità e dall’atmosfera misteriosa che la caratterizza.

La trama del romanzo è solo uno spunto per parlare della bellezza, dell’arte, dell’amore e della vita. “Ma io preferisco la bellezza dell’equilibrio, della curiosità per la varietà del mondo. E sono affascinato da chi riesce ad essere poeta e scienziato, filosofo e romanziere: come Goethe, che non si sa mai come definire. Certo, il rischio è il dilettantismo, la superficialità; tuttavia il professionista che non vuole vedere al di là del suo mestiere, in cui può anche eccellere, che ha paura di confrontarsi con altre esperienza, si perde la bellezza dell’orizzonte infinito del mondo”. E ancora: “Vuoi sapere cos’è la bellezza? Riconosci il tuo stile, quello di chi ti è vicino e quello del tempo che ti è concesso di vivere. Allora puoi incominciare una storia in cui la bellezza è protagonista della tua vita”.

Soprattutto Arte e bellezza sono i due ingredienti preponderanti del romanzo, declinati con eleganza e con grande maestria dallo scrittore; nelle pagine del libro all’arte e alla bellezza lo scrittore da un’importanza fondamentale per capire la società.“Eppure viviamo in città devastate, in desolate periferie urbane, orribile e per questo violente. La bellezza è moralità: gli spazi pubblici degradati, brutti, sono i segni di un’immorale assenza della bellezza. Ma la bellezza deve essere vivente, progettuale, capace di esprimere le tensioni e le speranze del presente.”

Nelle fila del romanzo si snoda una storia d’amore lontana nel tempo, contemplata dallo scrittore nei ricordi non del tutto completamente sbiaditi. Una figura di donna, aleggia e prende corpo nella trama narrativa, una donna eterea, misteriosa, ricca di fascino raffinato e prezioso che prende vita attraverso “il dolore” dei ricordi del protagonista del romanzo, sui quali lo scrittore si sofferma con forte intensità emotiva e grande passione. Si dipana così nelle pagine del libro, lo svelamento di un incantesimo che via via si delinea come un artificio irresistibile di seduzione e fascino in tutte le sue forme. Immagini, scritture viscerali, atmosfere, colori vibranti, travagli interiori confluiscono in un romanzo molto intenso, sfumandone in frammenti i confini delle cose e dove la parola scrive e al contempo dà forma al reale e all’irreale in un incanto senza tempo.