C’eravamo tanto amati…

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Nella foto Orfeo ed Euridice. Peter Paul Rubens

In un’epoca di amori dissolti e dissoluti, resta immutato che il giorno di San Valentino, siano tutti più buoni o tutti avvezzi ad amarsi di più! In un tempo di abbracci proibiti, di sorrisi e baci negati, restiamo a guardare impavidi gli sguardi dei bambini, di un’amica speciale, di un padre, una madre, a cui stiamo sottraendo un po’ del nostro legame amoroso.

È straziante quanto il malamore oggi faccia cronaca e quanto sia difficile trovare conforto nella letteratura, sebbene l’Amore dei grandi classici sia un Amore assoluto, venerato, la cui travolgente passione amorosa, pur tormentando gli immortali amanti, ha ispirato scrittori, librettisti e musicisti d’altri tempi.

Come Paolo e Francesca, una tra le più intense e tragiche storie d’amore che, nel V Canto dell’Inferno dantesco saranno condannate a vivere tra le fiamme, per aver troppo amato, costretti a fuggire da un destino per loro già tracciato e, colpevoli di adulterio, finiranno nel girone dei lussuriosi:

E lui che avrebbe superato ed aspettato
Per millenni per poterla rivedere pure solo un giorno

E si sarebbe, da abbracciati, addormento fra i capelli

Per potersene portare il suo profumo in sogno

Il cuore è un incendio intenso…

Nel Vl Canto del Purgatorio è ancora Dante a citare la storia tra le due famiglie rivali dei Capuleti e Montecchi, i due sfortunati amanti Romeo e Giulietta, la più celebre tragedi d’amore di tutti i tempi.

Ama, ama follemente, ama più che puoi

e se ti dicono che è peccato ama il tuo peccato

e sarai innocente.

Sulla scia dell’amore tragico, non molto si discosta l’opera shakespeariana di Romeo e Giulietta dal capolavoro musicale di Richard Wagner; tra amori impossibili e pozioni magiche, la storia dei due amanti Tristano e Isotta, il filtro d’amore bevuto per errore e l’attesa dell’arrivo dell’amata, nell’invano tentativo di salvarlo.

Lo struggimento di Orfeo, sceso negli inferi per riprendere la sua amata Euridice, ma incapace di resistere senza voltarsi a guadarla, la perderà per sempre… la musica consolerà il suo dolore.

Da un destino all’altro nella storia si intrecciano la gelosia, il tradimento, l’amore struggente di Otello e Desdemona, di Amleto e Ofelia, Amore e Psiche, in una continua vertigine di sentimenti turbati, in cui l’amore vince al di là di tutto; al di là del tempo si può morire o vivere per amore, si può aspettare come Penelope attese Ulisse e andare avanti, tessere ogni giorno con amore quel poco amore che è dentro di noi perché non si possa sentire quel vuoto che divora e lacera.

Amor, ch’a nullo amato amar perdona