Monte dei Paschi di Siena: c’era una volta il posto in banca

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mpsLecce – C’era una volta il posto in banca, ormai non c’è quasi più. A gennaio di quest’anno solo nel Salento 180 dipendenti del Monte dei Paschi, sono stati ‘ceduti’ alla società di servizi Fruendo srl, senza alcuna garanzia sul futuro. “L’ultimo piano industriale di Banca Monte dei Paschi, di fatto, ha rappresentato ancora una volta una forte penalizzazione per il Salento e per le sue famiglie. A gennaio 2014 la banca ha ceduto senza alcuna garanzia – riferiscono gli stessi lavoratori Bmps – a differenza di altri operatori bancari come Unicredit, ad una nuova società di servizi Fruendo Srl,tutta una serie di attività.

Spingendo fuori dal perimetro bancario 1083 lavoratori ben identificati, per essere esternalizzati”.Spiegano i sindacati: “Solo a Lecce l’operazione ha interessato oltre 180 lavoratori che, a causa dell’età media piuttosto bassa (circa 46 anni), sono i più esposti al rischio licenziamento definitivo”.  Non si è mai parlato di piano industriale, ma semplicemente di taglio dei costi, operato solo sul personale, a discapito dei 1083 lavoratori sacrificati per permettere alla banca di ottenere dei vantaggi solo figurativi di bilancio per l’anno in corso. Ad analizzare i fatti ci sono diversi elementi contrastanti ad esempio, ci si chiede come sia possibile che Mps ceda le attività ed i lavoratori che le svolgono ad una nuova società che promette di fornirle le stesse attività con lo stesso personale dietro il pagamento di un canone ben più basso del costo del personale stesso che ha preso in carico con l’esternalizzazione. “Il territorio salentino, già fortemente penalizzato da gravi vertenze, non può permettersi di perdere ancora lavoro. Come può il Governo – chiedono infine – permettere l’applicazione di certe leggi come quella sulla cessione di ‘inesistenti rami d’azienda’ al solo scopo di licenziare legalmente i lavoratori?Come si può abbassare il tasso di disoccupazione se si permette, attraverso l’applicazione illegittima di strumenti normativi, di togliere il lavoro a chi ce l’ha e a chi ha fatto grandi sacrifici per ottenerlo?” Così, il primo agosto scorso, solo a Lecce, la quasi totalità dei lavoratori colpiti dal piano di esternalizzazioni ha depositato il ricorso presso il Tribunale di Lecce, con gli avvocati Licci,Spano (Lecce), Bolognesi (Roma), Cirillo (Napoli), pronti a portare avanti la battaglia legale per “il riconoscimento del danno e torto subito”. Intanto sul fronte del rapporto lavoratori – banca, nella prima mattina di ieri, a seguito del confronto sindacale avviato dal mese di luglio, è stato sottoscritto, da Banca Monte dei Paschi di Siena e da tutte le organizzazioni sindacali, l’accordo sull’attivazzione del fondo di solidarietà per l’anno 2014, con l’obiettivo della riduzione degli organici per 1334 unità. È quanto riporta una nota diffusa dall’istituto di credito senese. Beneficeranno delle prestazioni del fondo i dipendenti di Banca Mps, Consum.it, Mps Capital Services Banca per le Imprese, e Mps Leasing & Factoring, appartenenti alle aree professionali e quadri direttivi che matureranno il diritto ai trattamenti pensionistici successivamente al 31 ottobre 2014 ed entro il 30 dicembre 2019. Per tutto il periodo di permanenza nel fondo verranno mantenute le coperture assistenziali, le agevolazioni creditizie e le condizioni tempo per tempo vigenti che la banca avrebbe riconosciuto in costanza di rapporto di lavoro.“L’intesa raggiunta con tutte le sigle e quindi con un tavolo sindacale dopo un anno ricomposto – sottolinea Ilaria Dalla Riva, responsabile risorse umane, organizzazione e comunicazione di Banca Mps – è coerente con gli obiettivi di Piano Industriale 2013-2017 e ci permetterà di ottenere una riduzione dei costi e degli organici”.Tale accordo riguarda solo i dipendenti ancora in Monte Paschi mentre per ai lavoratori trasferiti in Fruendo s.r.l. non rimane che un pensiero: “Io speriamo che me la cavo”.

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