“Il mare di tutti”: in acqua anche i malati di SLA

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Roca (Le) – In acqua anche i malati di sclerosi laterale amiotrofica, per un bagno, per la fisioterapia.

Come previsto, l’associazione “Sunrise” è tornata sul luogo dell’iniziativa “Il mare è di tutti”, nello stabilimento balneare “Coiba”, sito fra Roca e San Foca, dove la scorsa settimana ha fatto immergere nelle acque adriatiche sei persone affette dalla sclerosi multipla. Tra loro c’era Anna, che da venticinque anni non assaporava il piacere del mare.

Ieri il secondo atto del progetto, che terminerà l’11 settembre. In spiaggia il fisiatra Franco Farì, il fisioterapista Jacopo Russo, il cardiologo Gabriele De Masi, l’infermiere Salvatore Galati, il preparatore atletico Francesco Colagiorgio e ovviamente Maria De Giovanni, presidente dell’associazione “Sunirse”, coadiuvata da alcuni volontari.

La menzionata signora Anna ieri ha cominciato la fisioterapia. C’era Grazia, giunta da Casarano, affetta da sclerosi laterale amiotrofica; da quattro anni non entrava in mare. «Abbiamo esaudito il sogno di quattro persone di andare al mare, ma che soprattutto volevano sottoporsi alla fisioterapia in acqua» ha riferito Maria De Giovanni, che ha realizzato il progetto “Il mare è di tutti” in collaborazione con Assotur, associazione di operatori turistici delle marine di Melendugno.

Una volta alla settimana un pulmino trasporterà gli ammalati al lido “Coiba”, dove sarà effettuata la talassoterapia. Iniziativa, questa, patrocinata dal Comune di Melendugno e dalla Provincia di Lecce, che sta riscuotendo attenzione anche in altre province.

«Stiamo ricevendo telefonate ogni giorno, anche da Bari e da Roma, da persone disposte a soggiornare una settimana nel Salento per usufruire di questo progetto» ha raccontato Maria De Giovanni, anche lei affetta da sclerosi multipla e ieri mattina impegnata nella fisioterapia in acqua. Soddisfatta anche dall’esito della visita poi effettuata. «Dopo la fisioterapia – ha raccontato – il medico ha controllato la pressione e il battito cardiaco, ha quindi verificato la nostra condizione di salute: la diagnosi è risultata la stessa per tutti: con quel bagno abbiamo acquistato un beneficio che nessuna medicina può garantire».